sabato 5 febbraio 2011

Notti solo nostre


Quando eri appena nata, nelle tue prime fondamentali settimane di vita, di notte ci ritrovavamo papà ed io ad accudirti e ad accorrere ad ogni tuo pianto e ad ogni tuo risveglio. Ma ora sei cresciuta, stai per compiere quattro mesi ed è già da qualche tempo che papà si è tranquillizzato ed ha smesso di svegliarsi e le notti sono rimaste un esclusiva solo nostra. Questa non vuole essere una critica su papà, come sicuramente penserà lui, anche perché devo essere sincera ed ammettere che l’intimità delle nostre notti è estremamente appagante.
Tu piangi, attirando così la mia attenzione, io mi alzo e ti allatto, interrompendo in questo modo il nostro lungo distacco notturno e poi, dopo questa breve pausa, ognuna torna a dormire nel proprio letto: tu nella culla accanto a me io nel lettone accanto a papà.
Ma stanotte le cose sono andate un po’ diversamente e alle 5 e mezza, invece di rimetterti nella culla, ti ho tenuta accanto a me nel lettone. Ho così potuto godere della tua immagine sotto il riflesso della luce delle stelle, che attraversando la grande finestra che si trova proprio sul nostro letto, si appoggiava delicatamente sui tuoi lineamenti. Nella penombra, sono rimasta sveglia ad osservarti senza nemmeno accorgermi del tempo che passava e senza avere nessuna voglia di riaddormentarmi e di separarmi dalla visione di te che dormivi serena, sotto il cielo stellato.

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