venerdì 11 febbraio 2011

Inaspettato momento di panico


Ieri sera tu non smettevi di piangere ed io, dopo averti allattata, cambiata e intrattenuta in ogni modo che conoscevo, non ho più saputo cosa fare ed in preda al panico mi sono seduta per terra davanti al tuo passeggino ed ho cominciato anche io a piangere con te.
Tu sei una bimba buona, io ne sono consapevole e ieri sinceramente non avevi pianto più di altre volte, ma io probabilmente ero stressata da una giornata che per me era stata decisamente troppo pesante, e mi sono lasciata travolgere dallo sconforto.
Ti guardavo piangere e mi sentivo totalmente incapace di tranquillizzarti, ero pietrificata di fronte al tuo pianto e di fronte alla mia improvvisa incapacità a gestirlo.
Ora, con la luce del giorno tutto appare più chiaro e resta un profondo senso di colpa per quell’urlo fatto di fronte a te sicuramente in tono troppo forte, e resta nei miei ricordi la tua immagine spaventata e con gli occhi lucidi, e cresce dentro di me la certezza di avere sbagliato e la paura di essere io stessa sbagliata, di essere proprio come quell’urlo, ovvero ciò che non meritavi.

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