…e poi un
giorno improvvisamente metti insieme i pezzi e ricomponi il puzzle.
Prendi
ricordi, immagini, discorsi, frammenti di memoria, li avvicini, li unisci e
tutto ti appare banalmente davanti agli occhi, come se fosse sempre stato lì,
chiaro e semplice, senza che siano necessari sottotitoli e spiegazioni. E tutto
ad un tratto, capisci le parole, comprendi gli atteggiamenti e scopri il
significato dei silenzi, il perché delle assenze. E allora ti chiedi come hai
fatto ad essere così cieca, a non vedere prima e ti senti in colpa per non aver
saputo interpretare i gesti, per non essere riuscita a fermare prima, ciò che
probabilmente non avrebbe dovuto mai nemmeno incominciare.
Ecco
Alice credo proprio che quel giorno sia arrivato e sia esattamente: oggi!
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