giovedì 2 febbraio 2012

A luci spente

Un banale black-out, durato più del previsto, ha reso “particolare” la nostra serata di ieri, senza tutte quelle comodità che l’elettricità ci regala quotidianamente.
Quando verso le otto e mezza di ieri sera è andata via la luce,tu eri ancora sveglia. Ti ho messa a nanna con la calzamaglia sotto il pigiamino, prevedendo un abbassamento della temperatura, dovuto al blocco della caldaia. Tu ignara di ciò che stava succedendo e forse pensando che, visto l'inconsueto abbigliamento, fosse arrivato il momento di andare a spasso, ti sei lasciata "impigiamare" senza scalciare come una puledrina imbizzarrita, come fai di solito. Fortunatamente eri molto stanca e ti sei addormentata in fretta, anche senza il sottofondo musicale del carillon.
Rimasti soli papà ed io, al buio, senza televisione,senza computer, senza luce ad eccezione di quella di una torcia e dopo un po’ anche senza la connessione sui nostri telefonini, ci siamo stesi a letto, sotto le coperte e romanticamente abbracciati guardavamo attraverso la grande finestra sul letto il luminosissimo cielo bianco e i fiocchi che quasi danzando, si appoggiavano morbidamente al vetro per sciogliersi praticamente subito dopo.
Così stretti l'uno all'altra, abbiamo chiacchierato e… non solo... (del resto dovevamo scaldarci… e passare il tempo…) e poi ci siamo addormentati sotto il riverbero della neve, unica luce che illuminava la notte.

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