venerdì 24 febbraio 2012

Una mamma in sciopero


Come avrai notato Alice, questa settimana non siamo andati a trovare i nonni.
No, siamo sinceri, non è che io non abbia avuto il tempo per farlo, stamattina sono riuscita anche ad andare a fare un giro nel centro commerciale a Forlì, quindi volendo, avrei potuto benissimo andare a Ravenna. La verità è che non ne avevo voglia.
Mi sono un bel po’ stancata di questo pendolarismo che ogni settimana mi costringe ad un vero e proprio trasloco per smuovere quello che ho sempre definito “un monolite”.
Non ci siete solo tu e Heidi da spostare, ma seggiolone da viaggio, pannolini, biberon, giochi, pappe, bavaglini… Senza contare poi che ogni volta torno a casa con il cuore “rinfrancato” dalle belle parole che mio padre conserva apposta per me… Sì, pensandoci bene, credo che le sue uscite della scorsa settimana, tutto sommato abbiano lasciato il segno e mi sono chiesta chi me lo faceva fare, anche questa settimana, a sobbarcarmi ad un sacrificio simile per sentirmi ringraziare in quel modo… No grazie, la mia autostima è già a dei livelli minimi anche senza l’influenza di mio padre, non ho bisogno di ulteriori colpi bassi, direi che potendo me lo posso risparmiare.
In ogni caso quando già lunedì scorso gli ho detto che non sarei andata a Ravenna, non mi sembra che loro si siano dati da fare per organizzarsi per venire a trovarti, e visto il sole e i 18 gradi di oggi, direi che non hanno nemmeno il pretesto del cattivo tempo. Hanno semplicemente preso atto della mia decisione senza battere ciglio, a parte tua nonna che ieri sera se n’è uscita dicendo che tuo nonno “si sentiva proprio che oggi noi saremmo andate a Ravenna…”, io le ho solo risposto che ero assolutamente certa che il nonno avesse sensazioni sbagliate…

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