lunedì 4 marzo 2013

Notte di ricordi

In questa lunga notte silenziosa, in cui il sonno mi ha abbandonata ancor prima di arrivare, lasciando il posto ai pensieri e ai ricordi, mi torna in mente un'altra lunga notte, ben più difficile: quella trascorsa in ospedale, senza dormire, ad aspettare il mattino seguente. Ma soprattutto ho rivissuto il giorno dopo, quando finalmente dopo aver contato i minuti che mancavano all'apertura del reparto per la visita parenti, ho visto arrivare tuo padre, con un viso stanco e tirato, ma comunque sorridente. Lui pensava che dormissi e per non svegliarmi, era entrato in camera in silenzio, stringendo fra le mani il sacchetto con dentro tre brioche: due gliele avevo chieste io ed una era giustamente per lui. Quando i nostri occhi si sono incrociati il suo volto si è illuminato e il mio cuore finalmente si è rasserenato. Incredibilmente ricordo quella colazione come una delle più belle della nostra vita e quelle brioche fra le più buone che io abbia mai mangiato.
Ecco Alice, vedi la vita è davvero strana e nel tempo rimuoviamo dalle nostre menti i ricordi brutti, quelli più difficili e sopravvivono solo quelli più piacevoli e miracolosamente, anche in mezzo ad un periodo nero, vengono a galla immagini belle. Anche in un letto di ospedale, dopo un intervento di asportazione di un tumore si può incredibilmente riuscire a  vivere uno dei frammenti di vita più intensi e belli della nostra vita.
Stanotte non riesco a dormire, ma solo perché il ricordo di quel risveglio mi emoziona e avrei tanta voglia di svegliare tuo padre nel cuore della notte solo per dargli ancora una volta quanto lo amo. E magari non solo per quello..

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