Guardando
uno stupido film ho scoperto che uno dei requisiti che viene richiesto alle
madri in affitto è che nella loro famiglia non ci siano stati casi di cancro.
Il
fatto che ce ne siano è un indice di rischio…
Io
non sto certo pensando di diventare una “madre in affitto”, ma a questa domanda
avrei dovuto rispondere: molto di più di un caso in famiglia, un caso sulla mia
stessa vita… e questa risposta mi avrebbe sicuramente esclusa dalle candidate…
E
di nuovo mi sono sentita la “mucca col bollino rosso” e mi ha assalito l’atroce
sospetto che forse per sopravvivere mi sto davvero raccontando un sacco di
“fregnacce”… e il gelo mi ha avvolto e di nuovo ho avuto addosso quella
sensazione sgradevole che ormai purtroppo conosco bene, e la gola si è seccata
e di nuovo ho avuto paura…
Ho
fatto fatica a trattenere le lacrime, ma ormai sono diventata brava a riuscire
a farlo, anche se non sono del tutto certa che questo per me sia davvero un
bene…
E
forse improvvisamente ho capito che è la paura che sto soffocando insieme alle
lacrime, quella che disturba il mio sonno…
Grazie
Alice per essere venuta da me stanotte: sei stata il mio “orsetto di peluche”,
ti ho abbracciata forte e schiacciando il mio viso fra i tuoi capelli,
annusando il tuo odore, sono riuscita a dormire tranquilla, senza nemmeno
muovermi.
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