domenica 31 marzo 2013

La madre che non volevo essere

Ho trascorso gran parte della mia infanzia e della mia gioventù con accanto una madre che per attirare l'attenzione su di se accentuava ed esagerava ogni suo malessere. Per reazione ho sempre giurato a me stessa che se un giorno avessi avuto il privilegio di avere dei figli, a loro non avrei fatto patire le stesse sensazioni e avrei evitato di raccontare e di trasmettere anche i mail veri.
Per questo fino a pochi mesi fa ho sempre sminuito ogni cosa che mi sia capitata, per questo ho affrontato ore ed ore di interventi chirurgici in bocca, con la serenità di una gita dal parrucchiere, per questo. Poche ore dal cesareo ero già in piedi che passeggiavo per i corridoi della clinica. A chi mi voleva bene non volevo passare il mio dolore, la mia sofferenza e la mia paura.
Oggi però, dopo il cancro, non mi è più possibile fingere, simulare, nascondere e sminuire. Le cose che ho provato e che provo sono troppo forti e hanno cambiato definitivamente il mio corpo e la mia anima e tutto quello che non volevo che capitasse sta succedendo, tutto quello che volevo evitarti sta capitando... 
E tu ti ritrovi a vivere con accanto una madre che ha paura di morire e purtroppo so che lo percepisci e crescerai con la precarietà di queste mie sensazioni e con l'instabilità che questa malattia semina in chi si trova a doverla affrontare.
Mi dispiace...

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