In
questo particolare momento della mia vita, in cui sicuramente non mi sento né mi
vedo particolarmente bella o attraente, le mie insicurezze Alice, ovviamente si
sono moltiplicate e amplificate e basta davvero poco, per far scattare i
campanelli di allarme e mandarmi in panico.
Mi
guardo allo specchio ed evidentemente non mi piaccio, per questo mi costa
fatica pensare e credere, che chiunque altro possa davvero trovarmi anche solo “carina”.
Per
te Alice so che sono bellissima, me lo dici spesso e me lo hai ripetuto anche
ieri mattina, ma tu parli con gli occhi di una bimba che ovviamente vede la sua
mamma come la più bella del mondo, la tua visione di me è oggettivamente un po’
scontata.
Io
però sono sempre stata consapevole dei miei limiti, anche prima di questa
malattia e di questa operazione ed ora mi rendo perfettamente conto di come
sono.
Per
questo, oggi più di prima “temo” il confronto con le altre donne, che sicure ed
attraenti si aggirano pericolosamente per le strade: sono allegre, felici e
colorate come leggiadre farfalle che svolazzano sui fiori a primavera e con un solo battito d’ali sono
in grado di ammaliare anche il più solitario dei calabroni.
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