martedì 17 novembre 2015

E poi semplicemente succede!


E poi all'improvviso semplicemente succede.
Succede che al l'ennesima volta che capita tu non c'è la fai più e esplodi.
Perché non hai imparato a svuotare la botte un po alla volta e quando si riempie non puoi più contenerla.
Tu lo hai sempre fatto, interrompere soprattutto quando sono io a parlare.
Poi per qualche mese avevi smesso o perlomeno mi sembrava che questo tuo atteggiamento fosse migliorato anche se forse era solo una mia impressione e si trattava solo di una mia abitudine a questo tuo scomodo e maleducato modo di fare.
Ma ora è già da un po' di tempo, hai ricominciato alla grande e se è possibile è anche peggio di prima.mi interrompi quando parlo al telefono, non. Importa con chi. Mi interrompi quando parlo di persona, lo fai con le parole ma anche con i gesti. Lo fai tirandomi la mano, toccandomi il braccio, appendendomi ai vestiti  o alla borsa, lo fai saltellandomi intorno, o mettendoti in mezzo, lo fai chiamandomi e richiamando la mia attenzione. Lo fai chiedendo di andare via o lamentandomi che sei stanca.
Lo fai se a scuola parlo con le maestre, o quando all'uscita mi fermo a salutare un'altra mamma, lo fai quando spiego alla sarta il lavoro che c'è da fare, e quando mi concentro su ciò che invece ha da dirmi la tua pediatra, lo fai quando chiacchiero con un'amica, ma anche quando ascolto lo sfogo di un'altra, lo fai se in un negozio chiedo un'informazione a una commessa o se per la strada cerco di spiegare dove si trova una via a chi ha perso l'orientamento.
Lo fai ogni volta. 
E allora io inizio i discorsi accelerando e tagliando i dettagli con la consapevolezza e la rassegnazione di chi già sa che non riuscirà a finire di raccontare ciò che vorrebbe.
E arrivo in fondo alla giornata ogni volta con più cose da dire lasciate a metà e con le parole soffocate in gola.  E ogni giorno il senso di frustrazione aumenta e si accumula.
Ecco Alice stasera quando per l'ennesima volta appena io ho iniziato a parlare con papà tu mi hai interrotta avrei voluto urlare oppure piangere e non sono riuscita a trattenermi: ho fatto entrambe le cose. Poi finita la cena che ho accelerato come i miei discorsi, di nascosto ho asciugato le mie lacrime silenziose e mi sono allontanata e rinchiusa nel mio mondo, fatto di aste e di tante persone e soprattutto di messaggi che nessuno spezza a metà.

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