Tu stesa su papà che ti
prendi le coccole, lui che non aspettava altro che poterti tenere un po’ fra le
sue braccia come quando eri neonata, per farti i “carini”…
Questa è la scena che mi
si è presentata accanto ieri, in un caldo pomeriggio di metà luglio, mentre noi
tutti sul divano (certo, Heidi inclusa… e non chiederti come facevamo a starci)
ci godevamo il freschino dell’aria condizionata e guardavamo uno di quei film perfetti
per la domenica, aspettando che si facesse un po’ più tardi per andare al mare.
Avrei voluto fermare il
tempo, congelarlo in quell’attimo di normale vita quotidiana, quell’istante
assolutamente perfetto, in cui non ci mancava assolutamente niente.
Tutto quello che volevo
era lì, tutto quello che sognavo e anche di più era accanto a me.
Mi sono guardata attorno e
ho subito pensato: “Non svegliatemi, non spostate le pedine e non mandate
avanti gli orologi. Sssst, lasciatemi dormire, fermate il gioco, stoppate il
tempo!!! Va tutto bene così, grazie!”
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