domenica 24 luglio 2011

Alice, la bimba urlatrice...


É ufficiale, abbiamo un problema: tu urli, prendi la rincorsa, gonfi i polmoni di ossigeno e poi, con tutta la voce che hai (e caspiterina se ne hai…) gridi, raggiungendo frequenze impensabili e utilizzando i toni più acuti che un essere umano sia mai stato in grado anche solo di avvicinare.
Prima questo capitava di rado, una o due volte al giorno ed era accettabile.
Ora, quando cominci sei capace di continuare per ore, senza dare il minimo cenno di stanchezza! Noi in compenso dopo tre dei tuoi urli, abbiamo i timpani e il sistema nervoso devastati, ma la cosa a te non sembra interessare minimamente...
Ieri hai urlato nel percorso da Rimini fino a casa e poi hai continuato anche una volta arrivati... facendo innervosire sia me che tuo padre.
Lo fai per attirare l'attenzione, per comunicare un tuo disagio, per chiamarci, per esprimere una tua volontà, perché probabilmente è l'unico modo che hai trovato per metterti in contatto col resto del mondo.
A dire la verità non ho la più pallida idea del perché lo fai, non l'ho capito, ma quello che davvero vorrei capire, più che altro é come farti smettere...
Sono sincera Alice, questa tua “modalità” mi preoccupa e penso con timore ai prossimi giorni, ho la speranza che sia solo una fase è che finisca presto, ma purtroppo non ho nessuna certezza che sia così. Per ora l’unica, la sola certezza sono i tuoi urli, penetranti e acutissimi.
Vorrà dire che ti chiameremo Alice, la bimba urlatrice.

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