La domenica mattina una
volta era il “nostro momento”.
No Alice, credo proprio
che tu abbia frainteso, non mio e tuo, ma mio e di papà… (a buon intenditor…
poche parole…).
Ci svegliavamo con
calma e poi avevamo tutto il tempo per farci un po’ di coccole, a volte
facevamo colazione a letto, altre al bar, ma in ogni caso tutto rispettando i
nostri bioritmi e senza stress da orari.
Ora, praticamente da
quando sei nata, la domenica mattina è il giorno in cui stranamente tu ti
svegli prima del solito e non hai più voglia di restare da sola e quindi fra le
cinque e mezza e le sei e mezza, nel silenzio delle prime ore del giorno, si comincia
a sentire la tua vocina, prima in sottofondo, poi forte e chiara, che protesta…
Non resta nessuna
alternativa se non quella di venirti a prendere e di trasportarti, con tanto di
ciuccio e coniglietto della nanna, nel lettone dove, accanto a papà e mamma, “magicamente”
il sonno ritorna e tu mugolando e scalciando ricominci a dormire… e anche a noi
non resta altro che continuare a dormire, rinunciando al nostro momento di
coccole senza stress e senza orari…
Ora la domanda sorge spontanea: ma come diavolo fai a sapere e/o capiure che è domenica mattina???
E anche il dubbio sorge spontaneo: ma tu
Alice vuoi restare figlia unica???
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