sabato 5 settembre 2015

Ti ho aspettata da sempre!

A poco più di un mese dal tuo quinto compleanno, ti dedico questo pensiero Alice, che mi girava in testa da alcuni giorni e che stamattina mentre tu e papà dormivate al mio fianco io fra le lacrime di emozione sono finalmente riuscita a esprimere.
Consideralo se vuoi come un mio regalo di compleanno in anticipo.

"Ti ho aspettata tanto.
Ti ho aspettata con timore e gioia, contando i giorni che mancavano al tuo arrivo su una maglietta con i numeri intercambiabili. 
E quei giorni non passavano mai.
La pancia cresceva insieme alla voglia di conoscerti e di abbracciarti e al terrore che per qualche drammatica ragione, il sogno si interrompesse prima del tempo.
Ti ho aspettata fra le lacrime e i sorrisi, fra le nausee e i doloretti, fra le visite e gli esami, fra le paure e le speranze ma anche fra le tutine rosa che hanno cominciato a riempire i cassetti, gli armadi, la lavatrice, lo stendi panni...
Ti ho aspettata in mezzo a quell'odore di buono che avvolgeva tutte le tue cose.
Ti ho aspettata nel silenzio delle notti passate a guardare il cielo sopra di noi, quando l'unico rumore erano i gorgoglii della mia pancia e io mi domandavo come sarebbe stata la vita in tre.
Ti ho aspettata in giro per i mercati e i negozi a guardare quei vestitini che sembrava incredibile potessero davvero essere della misura di un bambino.
Ti ho aspettata l'ultima notte quasi insonne in quella stanza della clinica dove sei nata, mentre i pensieri, tutti, si arrotolavano sopra di me e mentre cercavo di immaginare cosa ci sarebbe successo di lì a poche ore.
E poi sei arrivata.
In una bella e calda mattina di inizio ottobre, mentre il tempo si preparava a "diventare autunno", sei nata tu.
Con la faccia che sembrava quella di un angioletto della "Thun", le guance che parevano ripiene di bambagia, gli occhi grinzosi e la bocca a cuoricino e con quelle tue espressioni dolci e buffe allo stesso tempo che ci hanno subito conquistato.
Sei arrivata mentre io piangevo e nessuno riusciva a calmarmi e poi ho continuato a guardarti e a piangere, rovinando con quella faccia devastata dal pianto tutte le nostre prime foto insieme...
Sei arrivata e papà ha cominciato a sorridere e a ridere e non è vero che non ha più capito niente, come mi ha detto lui poche ore dopo averti vista "ti ha guardata e ha capito tutto!".
Sei arrivata e sei stata subito buona: un batuffolo rosa in una culla trasparente.
Sei arrivata e mentre ti guardavo attraverso la plastica di quella culla di ospedale, ho capito di non averti aspettato tanto, ma di averti aspettata da sempre."


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