giovedì 7 luglio 2016

Tracce di me in te...

Mentre penso che tu dormi mi dedico finalmente ad aggiornare il blog che parla di noi. 
Nel silenzio del pomeriggio sento dei rumori quasi impercetibili provenire dal piano di sopra. Heidi è in giardino. 
Tolgo le man dalla tastiera, smetto di digitare e ascolto.
Qualche secondo poi salgo lentamente le scale.
Dopo i primi  cinque scalini intravedo qualcosa che svolazza davanti allo specchio in cima alle scale. E' una stoffa già vista... Un istante dopo la riconosco: è la tua camicia da notte.
Sei tu, stai giocando davanti allo specchio.
Resto a guardarti per qualche istante senza farmi vedere, poi scendo e dopo qualche istante mi riaffaccio per vedere se sei ancora lì.
Questa volta mi vedi. Il tuo sguardo incrocia il mio. Ti sorrido... mi dici che non riuscivi a dormire e scappi via.
Ripenso a quella bambina tua coetanea che durante l'estate che precedeva la prima elementare aveva smesso di avere sonno il pomeriggio, ma sua madre e suo padre continuavano ostinatamente a metterla a letto tutti i girni, e lei allora controllava le lancette dell'orologio sulla grande sveglia di biancaneve, quella con i due uccellini svolazzanti... e per un paio d'ore restava zitta e buona nella su camera. Faceva finta di dormire e dopo due ore scendeva e per il resto del giorno tutti le ripetevano che era molto più tranquilla dopo aver dormito... E lei ogni giorno continuava a pensare che quegli adulti erano davvero stupidi a pensare che davvero lei a quasi sei anni ancora avesse bisogno didormire il pomeriggio per essere meno capricciosa!
No Alice, non preoccuparti, non ti obbligherò a dormire il pomeriggio, non ti costringerò a restare al piano di sopra a giocare in silenzio.
Scendi tranquilla le scale e raggiungi quella bambina che ormai è cresciuta ed è diventata tua madre.
In questi piccoli grandi gesti ritrovo in te la bambina che ero io...


 

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