Scena
di oggi in macchina di ritorno da una passeggiata a Bologna:
Radio
rigorosamente spenta (o rotta come ti abbiamo fatto credere), perché se senti
una nota immediatamente chiedi la tua colonna sonora preferita “Hello Kitty,
Puffi, Heidi & co.”, e noi siamo arrivati a preferire il silenzio.
Papà
guida e pensa (dice di no ma si vede…), forse ai suoi numeri e alle ore di
lavoro che oggi ha perso per stare con noi, forse canticchia mentalmente Bruce ricordando
un tempo lontano in cui era solo lui a scegliere la colonna sonora dei nostri
viaggi.
Io
gioco col telefonino e cerco goffamente di concentrarmi e di non pensare…
E
tu? Tu non stai un attimo zitta. No Alice, non è un modo di dire le cose stanno
realmente così. Dietro le nostre teste la tua vocina non si è placata nemmeno
un secondo, anche col ciuccio (tappo) in bocca tu hai borbottato in continuazione,
come una pentola a pressione. A tratti ho cercato di seguire i tuoi “discorsi”,
ma nonostante il mio impegno, non sono riuscita a trovare un filo logico: “Diego
e Doa, mia fetta, tocca suno, galo Pito nooo” (Diego e Dora, mia festa, tocca
nessuno, regalo Piero nooo). Ho provato anche a dirti “facciamo il gioco del
silenzio, ora stiamo zitti un minuto”, ma ho subito capito che dovevo diminuire
il tempo, così ho provato con dieci secondi… ma tu non sei riuscita nemmeno a
tacere tre secondi…
Papà
sostiene che sei donna e che come me parli tanto… (e figuramoci se non era
colpa mia…) Ma io oggi approfittando dell’ora di viaggio, ho avuto modo di
ascoltarti bene e ho notato che non è così, tu non sei come me, sei decisamente
peggio di me!
Sì
perché è verissimo che io amo parlare, ma io cerco di fare conversazione,
voglio fare “dialogo”, tu invece “monologhi” senza meta, senza tregua, senza
soste, senza senso… e quello che è peggio senza tasto “OFF”…
Chi
glielo spiega ora a papà che la colonna sonora dei nostri viaggi non la scegli
tu ma… sei proprio tu in persona???
Nessun commento:
Posta un commento