martedì 9 ottobre 2012

Scappare, dormire, dimenticare...

Avrei voglia di scappare lontano da tutto, anche da te, soprattutto da te, figlia mia, che col tuo sguardo profondo mi hai sempre intimorita attraversandomi come un raggio laser...
Avrei voglia di dormire, di smettere di pensare, di dimenticare, di cancellare, di lasciarmi trasportare dal dolore senza dover per forza reagire.
Avrei voglia di chiudermi come un riccio e di cadere in un letargo mentale, fino a quando una nuova primavera avrà risvegliato ciò che ancora resta di me.
Ma non posso fare nulla di tutto ciò.
Scappare, dormire, dimenticare... Nulla mi è concesso in questo momento in cui io sono l'unica e la sola "portatrice" di una sofferenza mentale che è incredibilmente peggio di quella fisica, una sofferenza che è mia, soltanto mia, esclusivamente mia.
Mi rendo conto che nessuno la prova allo stesso modo, nessuno la vive con la stessa intensità.
Disperata mi chiedo chi può capirmi?
Fortunatamente non tu, che ti aggiri festosa intorno a me, vestita da cuoca e con una delle tue nuove pentole in mano.
Di certo non tuo padre, che essendo nato uomo, per quanto sensibile, come lui stesso ha ammesso fa fatica ad immedesimarsi con ciò che io sto provando.
Una madre forse potrebbe, e dovrebbe, ma non la mia, che vorrebbe sentir parlare del mio dolore solo per poter parlare ancora una volta del suo...
Probabilmente un'altra donna mi capirebbe, sicuramente un'altra madre "mancata" ci riuscirebbe, ma mi domando perplessa a cosa servirebbe raccontare la mia sofferenza a lei, se non a risvegliare anche la sua?
Ecco Alice, perché mi sento sola e incompresa, non c'è nessuno a cui io possa veramente aprire il mio cuore e la mia anima... Nessuno che capisca i miei eterni e inusuali silenzi.
E allora che posso fare?
Posso solo aspettare che si spengano le luci e cali il sipario e poi, finita la farsa, potró finalmente togliermi l"'abito di scena" e forse a quel punto potró fare tutto ciò che vorrei: scappare, dormire, dimenticare... E nel frattempo continuo a recitare una commedia che a quanto pare mi riesce bene.
Mi sa che il mio sogno adolescenziale di fare l'attrice non era poi così sbagliato...



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