Mia mamma, tua
nonna Alice, sta morendo.
Si sta spegnendo
poco a poco, giorno dopo giorno vedo la sua luce flebile affievolirsi, le sue
energie diminuire ed io sono una spettatrice muta ed impotente, di fronte ad
uno spettacolo al quale nessuno di noi vorrebbe mai assistere.
Non so dirti ciò
che esattamente sto provando, ma so che ogni tanto, dal nulla, la pesante
consapevolezza di queste parole, si affaccia prepotentemente nella mia mente ed
in un baleno oscura tutti gli altri pensieri.
Non credo nei
miracoli e purtroppo nemmeno nelle cure che sta facendo.
Ho paura Alice,
un’assurda, immensa, dannata paura.
Quando le parlo
e percepisco dalla sua voce il dolore che sta vivendo, quando la sento ed
intuisco in lei la sofferenza, quella vera, e non quella che per troppi anni ha
inutilmente sceneggiato tentando di attirare le attenzioni su di lei, sento una
stretta al cuore, come una morsa, e mi sento improvvisamente piccola, fragile
ed inutile, maledettamente inutile!
Ma invece di
avvicinarmi a lei, invece di trasmetterle il mio affetto, sapere che sta male assurdamente
mi allontana, mi fa chiudere in me stessa, in un guscio dal quale è difficile
uscire e nel quale è difficile anche entrare.
Mi sento come
bloccata, chiusa e i miei sentimenti, le mie emozioni sono come ibernati,
sigillati dentro ad un cubetto di ghiaccio.
A volte mi
chiedo se e come sarò in grado di affrontare tutto questo e non lo so davvero.
Oggi è una di
queste volte.
Oggi tua madre ha paura
Alice.
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