Passare una
notte in bianco in ospedale restando accanto a qualcuno a cui vuoi bene, è un’esperienza
non solo stancante a livello fisico, ma anche e di più, a livello mentale.
Le ore della
notte, quando non dormi, diventano improvvisamente più lunghe, sembrano quasi eterne.
Quando si
avvicina il buio della notte tu resti solo con te stesso ed hai l’opportunità
di pensare, anche se forse non hai la lucidità necessaria per poter riflettere,
hai l’occasione per notare cose che incredibilmente le luci del giorno hanno
nascosto.
Io stanotte, in
questa stanza di ospedale mi sono soffermata a guardare il volto di mia madre,
come non facevo da tempo e l’ho scoperto improvvisamente invecchiato, consumato,
provato e stanco. Mi rendo conto che i suoi lineamenti sono rimasti invariati
solo nella mia mente, nei miei ricordi di bambina e la luce di questa stanza di
ospedale mette improvvisamente in evidenza i solchi degli anni che sono
passati.
Lei ora sta dormendo
anche se si agita e si lamenta spesso, poi ogni tanto si sveglia e mi guarda,
senza parlare. Ora che sono madre anche io, riesco forse ad intuire i suoi
pensieri dietro al suo sguardo stanco e sofferente: sicuramente è dispiaciuta
nel vedere che io non riesco a dormire e ancora di più le dispiace che io stia
facendo questo sacrificio per lei.
Una madre i
problemi dei figli vorrebbe risolverli e non crearli.
La notte è
ancora lunga.
Dalle stanze
accanto provengono urla e colpi di tosse e nel corridoio rimbombano forti le
voci degli infermieri che sembrano non accorgersi che ormai è notte.
Il telefono
della guardiola non smette di suonare, ogni tanto qualcuno risponde, ma appena riaggancia
il trillo ricomincia quasi subito.
I campanelli
delle camere dei pazienti si rincorrono e si accavallano in un susseguirsi di
suoni e di allarmi.
Rumori metallici
di ruote che stridono si inseriscono in questo frastuono e diventano parte
integrante della colonna sonora di questa notte.
Improvvisamente
come per magia, per un attimo tutto intorno a me tace e nel silenzio più totale,
percepisco chiaramente la voce di mia madre che nel sonno sussurra la parola “mamma”.
Non c’è nulla da fare: è proprio
vero che a qualsiasi età quando abbiamo bisogno di aiuto o anche solo di
conforto, “mamma” è la prima parola a formarsi sulle labbra…
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