Da babbo a papà sembra
che non ci sia molta distanza, ma in mezzo invece ci passano un bel po’ di
chilometri, per l’esattezza, tutti quelli che dividono il nord dal sud. Sì perché
in generale possiamo riassumere che la “regola” è che al sud i padri si
chiamano, anzi, si fanno chiamare “papà” e al nord invece si fanno chiamare “babbo”.
Anche se a dire il vero non ci sono confini netti e ben definiti ed è piuttosto
facile trovare invasioni di territorio. La diffusione geografica di entrambe le
parole ha subito nel tempo notevoli variazioni, un po’ come tutte le parole.
Io per esempio di
origine “terrona” al 100% ho sempre chiamato mio padre “papà”, anche perché “babbo”
per lui era una parola dal significato offensivo, ma ora tu chiami tuo padre,
decisamente “nordico”, “babbo”. A volte quando vuoi intenerirlo allunghi la “a”,
trasformandolo in “baaabbo”, oppure quando vuoi attirare la sua attenzione
affinché venga rapidamente a prenderti, ti soffermi sulla “o” e diventa una “babbooo”,
ma sempre babbo è…
Ora la domanda sorge
spontanea, il “papà” che dicevi all’inizio, che fine ha fatto?
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