lunedì 17 ottobre 2011

A pieni polmoni


Ricordo una bimba, non piccola come te, ma ancora piccola, che una mattina improvvisamente si è svegliata e si accorta che non riusciva a respirare…
Ricordo il terrore di quella bimba quando ha capito che il fiato che aveva nei polmoni, non era sufficiente nemmeno per chiamare aiuto...
Ricordo quel peso sul petto che la faceva sentire oppressa e affaticata e che le impediva di fare qualsiasi cosa, anche il più piccolo movimento…
Ricordo le punte delle dita che si scurivano lentamente e la paura che cresceva rapidamente…
Quella bimba Alice ero io, avevo circa otto anni quando ho avuto il mio primo attacco d’asma. Non ne ho avuti tanti nella mia vita, ma tutti piuttosto forti e li ricordo bene.
Ecco Alice, ieri mattina mentre ho iniziato quello che dovrei definire il “cambio dell’armadio”, improvvisamente mi è mancata l’aria, cercavo di riempire i polmoni ma non ci riuscivo, mi sentivo soffocare e non sapevo cosa fare. Tu dormivi nell’altra stanza ed io per non fare rumore e per non svegliarti avevo anche chiuso la porta della nostra camera. Forse proprio per quello, la polvere smossa dai vecchi vestiti si è accumulata nell’aria ed io che avevo giù un po’ di raffreddore ho subito sentito la difficoltà nel respirare. Ho cominciato a tossire, ma mi sentivo bruciare il petto… proprio come quella bimba di otto anni…
È durato solo qualche ora, poi lentamente ho iniziato a sentirmi meglio, quando è tornato papà siamo uscite e l’aria fresca mi ha aiutata.
Sai Alice, l’aver vissuto nuovamente quelle spiacevoli sensazioni mi ha fatto immediatamente pensare a te e al fatto che spero tanto che tu non abbia ereditato questa mia forma di “asma allergica”, perché davvero non vorrei che tu dovessi provare il disagio e la paura che ha provato quella bimba di otto anni e che ieri mattina, ha di nuovo riprovato quella mamma di quasi quarantuno anni…

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