lunedì 16 giugno 2014

Non mi rassegnerò mai...

Madri che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, sorelle che uccidono i fratelli, padri che uccidono i figli e le mogli...
Non capirò mai.
Non mi rassegnerò mai.
Non lo accetterò mai.
In assenza di una confessione continuerò ad aspettare e sperare che trovino il "vero" colpevole, ridando ad ognuno il suo ruolo più giusto, più normale: all'assassino quello del carnefice e ai parenti quello di vittime.
Ma quando senti storie come quelle di oggi, in cui un padre ha avuto il coraggio di sgozzare la moglie e i due figlioletti, e distanza di poche ore messo alle strette ha confessato il suo crimine, allora ti chiedi come sia possibile, cosa possa succedere nella testa di un essere umano che ha il coraggio di uccidere in un modo tanto brutale sua moglie, la donna che ha sposato pochi anni prima, e addirittura anche i suoi figli, la carne della sua carne...
Non ci sono moventi, giustificazioni e spiegazioni che possano dare un senso ad un gesto così crudele, non può esistere il perdono per chi riesce ad uccidere i propri figli, non c'è una condanna peggiore di quella di sopravvivere con la consapevolezza di ciò che si è fatto.
E io resto ammutolita e incredula di fronte all'ennesima notizia di questo genere.
Avevo "sperato" che almeno questa volta si trattasse di un gesto compiuto da un estraneo.
Avevo immaginato il dolore di quel marito e la disperazione di quel padre che rientrando a casa aveva trovato i cadaveri dei suoi familiari.
Avevo creduto alla sua innocenza e guardando le foto del suo matrimonio, avevo visto lo sguardo di un uomo felice e innamorato e ora non mi posso rassegnare al fatto che la sua felicità fosse stata distrutta per sempre in un solo istante dalla mano di un assassino.
Ora che so che quella mano era la sua, faccio ancora più fatica a rassegnarmi...

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