giovedì 12 giugno 2014

Scene da un matrimonio...

Il nostro matrimonio come ha detto anche oggi l'ufficiale di stato civile "è strano".
Effettivamente è inconsueto che una coppia decida di sposarsi lontano da tutti e da tutto, che lo faccia col rumore delle onde in sottofondo, a piedi nudi sulla sabbia, con in braccio la propria figlia e circondata da perfetti estranei che probabilmente non vedrà mai più.
Ma il nostro matrimonio per certi versi è stato anche molto normale.
Per esempio come tutti i matrimoni è stato commovente e emozionante.
Già perché per emozionarsi non è necessario incontrare lo sguardo di una madre o quello di un'amica in una navata di una chiesa. 
Per emozionarsi basta guardare le spalle forti di quell'uomo che a braccia conserte guarda il mare e aspetta proprio me, che sto per diventare sua moglie. 
Per emozionarsi basta stringere quella mano che più volte ha stretto la mia per darmi quella forza che spesso mi è mancata in questi duri anni, la stessa mano che non si stanca mai di accarezzarmi durante le notti in cui il sonno mi ha abbandonata.
Per emozionarsi fino a commuoversi basta ascoltare quelle parole che vengono pronunciate di rito ma che per me, per noi, non hanno mai avuto un significato più vero: "nella buona e nella cattiva sorte" e già qui mantenere a freno le lacrime è stato difficile... "in salute e in malattia..." impossibile non tornare indietro con la memoria e non cedere ai singhiozzi di fronte ad una frase che purtroppo ci ha già messi alla prova...
So che papà Alice non se lo vuole sentire dire ma la fregatura è per lui che ha fatto incetta di "cattiva sorte" lasciando a me tutta la parte buona...
Ecco oggi per un attimo ho chiuso gli occhi e ho sentito di nuovo la brezza fra i capelli, il rumore del mare e la sabbia fra le dita e ho risentito quelle parole e quell'emozione che rendono assolutamente "normale" anche il matrimonio più "strano"....


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