E mentre sveglia, a letto, in preda all'ansia, tento di riuscire a respirare, spero di sentire i tuoi piccoli passi che si avvicinano felpati e immagino di vederti arrivare con quella tua faccia buffa e stropicciata, con quei tuoi capelli "pazzi", come li chiama papà e con quel tuo inconfondibile odore buono di "nanna"...
Ma come sempre tu rispettosa della nostra privacy, non arrivi all'improvviso, non ci regali sorprese e prima di scendere dal letto ci chiami con la tua vocina assonnata ma che sa già quello che vuole... e educatamente ci avvisi che stai arrivando nel lettone...
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