lunedì 3 novembre 2014

Qui

Da tanto tempo volevo scrivere qualcosa sul posto in cui viviamo Alice ma per quante volte ci abbia provato non ero mai riuscita a trasmettere ciò che avevo dentro, ma stasera credo di esserci andata molto vicina.
Io non sono sempre stata qui, ci sono arrivata ormai adulta dopo essere nata a Bologna e dopo essere cresciuta a sessanta chilometri da qui.
In questo posto ci venivo una volta all'anno, di solito d'estate in compagnia di una mia amica e non avrei mai pensato un giorno di poterci abitare e di poter essere addirittura felice.
Poi qui ci sono capitata a vivere un po' per caso, dopo un anno difficile passato a Rimini e sinceramente non sapevo se avrei mai potuto abituarmi a un paese molto più piccolo rispetto alla città dove ero cresciuta e dove avevo sempre vissuto, qui in un paese di mare che d'inverno diventa incredibilmente vuoto e silenzioso.
All'inizio ero perplessa e diffidente di fronte a questa nuova realtà, ma in pochi mesi questo posto mi ha assolutamente conquistata.
La pace che si gode quando i turisti ripartono non mi intristisce come temevo, ma mi fa apprezzare ancora di più quelli che oggi mi permetto di definire "i miei" luoghi.
Allo stesso tempo la vita che lentamente ricomincia a scorrere e pulsare quando d'estate insieme al sole tornano i turisti, è piacevole e per nulla fastidiosa.
Mi piace stare qui Alice perché questo "nostro" paese si sveglia e si addormenta insieme alle stagioni: d'inverno si spoglia non solo delle foglie degli alberi ma anche di tutto ciò che in primavera insieme alle piante prende vita. È bello vedere come insieme ai germogli appena spuntati aprono gli alberghi, i negozi, gli stabilimenti balneari e le strade cominciano a riempirsi di luci, suoni, colori voci e profumi... e il cuore della nostra città ricomincia a battere più forte.
Da quando vivo qui ho imparato a godere pienamente di questo stile di vita che rispetta i ritmi della natura e che a poco a poco è diventato il mio.
E poi mi piace girare per le strade, soprattutto d'inverno e scoprire che tutti conoscono tutti, e anche io che sono arrivata qui poco più di sei anni fa non mi sento mai sola.
Quando mi raccontavano che in un paese piccolo tutti si conoscono non capivo come fosse possibile, ora invece mi sembra la cosa più normale.
Normale, come è normale avere il cimitero vicino a casa e non fuori dalla città, come era invece dove abitavo prima.
Si Alice perché qui tutto è vicino e la vita si intreccia con la morte e i bambini giocano a calcio nel campetto accanto alla piscina proprio di fronte alla chiesa e al cimitero, e le loro voci si fondono col silenzio e la loro allegria si mescola alla tristezza, sfumando confini di solito molto ben definiti.
E un po come la bella cittadina che è disegnata sul grande tappeto che abbiamo messo davanti al divano: non manca niente e basta fare qualche curva per trovare qualsiasi cosa tu stia cercando e se non sai dov'è puoi sempre chiedere a qualcuno dei suoi abitanti.
Ecco Alice mentre stasera tu insieme a papà con i mattoncini colorati hai costruito la tua città ideale, io seduta sul divano di fronte a voi penso che forse la mia io l'ho trovata proprio qui, nella tranquillità di questi luoghi che mi appartengono e mi posseggono più di quanto avrei mai creduto possibile e più di quanto non abbia mai fatto nessun altro posto. Qui, dove ho vissuto le mie gioie più grandi diventando madre e moglie, (lo so l'ordine più consueto non è proprio questo ma io non amo rispettare certe consuetudini), qui dove ho vissuto anche i dolori e la paura più grande perdendo più volte le vite che avevano iniziato a crescere in me e scoprendo poi di avere il cancro, qui, dove ho avuto la paura di morire e dove ho insperatamente trovato la forza e il coraggio per ricominciare e continuare a vivere, qui dove ho compiuto i miei 40 anni e dove fra pochi giorni ne compirò 44...



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