domenica 29 dicembre 2013

Pensieri notturni

Una delle conseguenze che il cancro ha avuto su di me è l'insonnia. Per riuscire ad addormentarmi ho bisogno di arrivare a letto già stordita dalla televisione, in modo tale da appoggiarmi sul materasso e riaddormentarmi nell'arco di tre minuti. Quando questo per qualsiasi ragione non succede posso stare sicura che prendere sonno sarà un'impresa piuttosto complicata,
Quando arrivo a letto troppo sveglia per prendere sonno e sufficientemente sveglia per far girare i pensieri, la mente torna indietro a quei giorni difficili ed è un po' come rivivere sulla mia pelle quelle dolorose sensazioni che ritornano vivissime e assolutamente reali. 
E di quei giorni ricordo il freddo gelido che mi paralizzava le ossa ma non il cervello che continuava drammaticamente a lavorare e a immaginare il peggio. Un freddo terribile che nasceva proprio dentro di me è che non si placava con niente.
E poi di quei giorni ricordo il frastuono e il silenzio. Sentivo rumore intorno a me, tante voci si accavallavano una sull'altra, eppure io mi sentivo sprofondare in un silenzio totale, privo di ogni genere di suono.
E ancora di quei giorni ricordo quella sensazione di smarrimento che mi faceva sentire come se stessi fluttuando nello spazio e nel tempo, senza capire nulla, senza riuscire a rendermi conto di ciò che realmente mi stava succedendo.
Ed infine di quei giorni ricordo il buio. Sì il buio. È come se avessi vissuto tutti quei giorni a luci spente. Ricordo il grigio che mi avvolgeva, come una fitta nebbia che quasi mi soffocava.
E poi improvvisamente in mezzo al freddo, al frastuono e al silenzio, allo smarrimento e al buio ecco che improvvisamente nei ricordi arriva una mattina, e quella meravigliosa colazione di cui ti ho già parlato Alice. Ricordo papà entrare nella mia camera di ospedale con le brioche e un rassicurante sorriso tutto per me.
Ecco, ora con l'immagine di quel sorriso credo che riuscirò finalmente ad addormentarmi...

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