martedì 13 gennaio 2015

I "pantaloni" che fanno volare...

Ma è mai possibile che ancora io mi debba vedere trattata da "da pecora nera" perché dopo oltre 35 anni vissuti a casa con i miei genitori ho avuto l'ardire di incontrare quello che poi è diventato mio marito e di costruire con lui la mia famiglia?
È mai possibile che io periodicamente mi debba sentire rinfacciare le mie scelte di vita e il fatto che "per un paio di pantaloni" (quelli di mio marito immagino...) io abbia deciso e scelto di trasferirmi a oltre cinquanta chilometri da dove vivevo prima e abbia addirittura smesso di occuparmi di loro?
È mai possibile che il fatto di essere diventata una mamma e una moglie mi abbia di fatto automaticamente trasformata in una cattiva figlia?
È mai possibile che i miei anni migliori passati a prendermi cura da figlia unica dei miei genitori siano finiti nel dimenticatoio?
Certo lo so ero stata messa al mondo per errore e poi cresciuta col chiaro obiettivo di diventare il bastone della loro vecchiaia e sicuramente tutti in famiglia, non soltanto i miei genitori ci avevano creduto e sperato che sarei rimasta lì per sempre rinunciando a vivere la mia vita! E sono assolutamente certa di aver deluso le loro aspettative cambiando i programmi che loro avevano fatto su di me, ma ho finalmente trovato il modo di essere felice nonostante i tanti momenti difficili e non credo di aver fatto nulla di male e nemmeno di sbagliato.
E in tutto ciò è triste pensare che non mi si lasci nemmeno la capacità di decidere perché é più facile dare le colpe a "quel paio di pantaloni" che a parer loro mi ha cambiata, mi ha messo in mente strane idee, mi ha allontanata e portata via.
Lo stesso "paio di pantaloni" che a parer mio invece mi ha salvata da una vita infelice che non volevo nemmeno più vivere, mi ha fatto conoscere una nuova realtà e un più sano modo di affrontare la vita, mi ha insegnato un diverso approccio, mi ha regalato la libertà di essere me stessa, mi ha lasciato sempre la possibilità di scegliere consentendomi di prendere e tenere solo il meglio dagli insegnamenti che avevo avuto e permettendomi di diventare una persona migliore.
Punti vista Alice, "i pantaloni" sono gli stessi ma li vediamo in modo diverso.
Quello che mi auguro e che tu possa incontrare un giorno un paio di pantaloni che ti stiano addosso così bene come quelli che ho trovato io e che ti permettano non di camminare, ma addirittura di volare in alto libera nel cielo...
Ricordi? Un nome con le "ali"... Alice!

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