Saluti sbracciati
Uscire in
balcone e sbracciarsi per salutare una persona in una macchina come quella di
zia Anna, che sembrava zia Anna, ma che guardando la sua faccia stranita dalle
mie manifestazioni di affetto, ho capito che non era zia Anna…
Ecco Alice, tua
mamma è quella dei saluti sbracciati e ha appena fatto una figura di “m…” con
una persona che non conosceva e che ha avuto l’ardire di passare sotto casa
nostra in direzione di casa di zia Anna, con una C3 grigio scuro metallizzato…
Però questo vuol
dire essere persone cattive, non si fa così, confondere le idee ad una povera
mamma quarantenne e indaffarata che in questo lungo giovedì pensava di aver
visto una faccia amica…
“Ehi tu, con la
c3, ce l’ho con te sai, non si illude così una persona, non si prende una
macchina uguale a quella di zia Anna per poi passare sotto casa nostra… NO, non
si fa!”
Saluti accennati
Uscire in
balcone come ogni mattina, da sempre, da quando abitiamo qui, con tutti i
tempi, in tutte le stagioni, per salutare papino che va a lavorare.
Prima ero da
sola a compiere questo che ormai è diventato un rito.
Ora, e già da
qualche mese, tu mi accompagni inconsapevole in questo momento che fa parte
della nostra routine. Quando eri più piccola eri solo una pallina rosa tutta
avvoltolata nelle coperte e stretta fra le braccia di mamma. Con il passare del
tempo, man mano che tu crescevi e che il clima diventava più mite, da in mezzo
alle copertine ha cominciato a fare capolino una bimba bellissima: tu.
Ora quando ogni
mattina usciamo in balcone tu te ne stai seduta sul mio braccio destro, dritta
e sicura e ti guardi intorno, a volte infastidita dal sole, altre tranquilla, senza
capire realmente cosa ci stiamo a fare lì, impalate come due statue.
Poi quando sento
arrivare la macchina di papà, comincio a dirti di fare ciao ciao con la manina.
Le prime volte sbagliavi nettamente i tempi… e le persone: hai salutato un
vicino di casa, hai salutato papà quando ormai eravamo rientrate in casa da
cinque minuti o molto prima che passasse… ma da un paio di giorni sei perfetta.
Quando io sento arrivare la macchina di papà e comincio a salutare, anche tu
cominci, timida e indecisa anche perché tu papà non lo vedi e lo cerchi con lo
sguardo, ma continui a salutare, prima aprendo e chiudendo la manina, poi
agitandola a destra e sinistra…
Sì Alice, sei
diventata proprio brava.
Quando sarai più grande
secondo me sarai tu la prima a correre fuori ogni mattina per salutare papà, ti
metterai davanti a me e forse anche il tuo saluto a quel punto sarà “sbracciato”!
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