giovedì 9 giugno 2011

Saluti sbracciati o appena accennati


Saluti sbracciati
Uscire in balcone e sbracciarsi per salutare una persona in una macchina come quella di zia Anna, che sembrava zia Anna, ma che guardando la sua faccia stranita dalle mie manifestazioni di affetto, ho capito che non era zia Anna…
Ecco Alice, tua mamma è quella dei saluti sbracciati e ha appena fatto una figura di “m…” con una persona che non conosceva e che ha avuto l’ardire di passare sotto casa nostra in direzione di casa di zia Anna, con una C3 grigio scuro metallizzato…
Però questo vuol dire essere persone cattive, non si fa così, confondere le idee ad una povera mamma quarantenne e indaffarata che in questo lungo giovedì pensava di aver visto una faccia amica…
“Ehi tu, con la c3, ce l’ho con te sai, non si illude così una persona, non si prende una macchina uguale a quella di zia Anna per poi passare sotto casa nostra… NO, non si fa!”
Saluti accennati
Uscire in balcone come ogni mattina, da sempre, da quando abitiamo qui, con tutti i tempi, in tutte le stagioni, per salutare papino che va a lavorare.
Prima ero da sola a compiere questo che ormai è diventato un rito.
Ora, e già da qualche mese, tu mi accompagni inconsapevole in questo momento che fa parte della nostra routine. Quando eri più piccola eri solo una pallina rosa tutta avvoltolata nelle coperte e stretta fra le braccia di mamma. Con il passare del tempo, man mano che tu crescevi e che il clima diventava più mite, da in mezzo alle copertine ha cominciato a fare capolino una bimba bellissima: tu.
Ora quando ogni mattina usciamo in balcone tu te ne stai seduta sul mio braccio destro, dritta e sicura e ti guardi intorno, a volte infastidita dal sole, altre tranquilla, senza capire realmente cosa ci stiamo a fare lì, impalate come due statue.
Poi quando sento arrivare la macchina di papà, comincio a dirti di fare ciao ciao con la manina. Le prime volte sbagliavi nettamente i tempi… e le persone: hai salutato un vicino di casa, hai salutato papà quando ormai eravamo rientrate in casa da cinque minuti o molto prima che passasse… ma da un paio di giorni sei perfetta. Quando io sento arrivare la macchina di papà e comincio a salutare, anche tu cominci, timida e indecisa anche perché tu papà non lo vedi e lo cerchi con lo sguardo, ma continui a salutare, prima aprendo e chiudendo la manina, poi agitandola a destra e sinistra…
Sì Alice, sei diventata proprio brava.
Quando sarai più grande secondo me sarai tu la prima a correre fuori ogni mattina per salutare papà, ti metterai davanti a me e forse anche il tuo saluto a quel punto sarà “sbracciato”!

Nessun commento:

Posta un commento