lunedì 24 febbraio 2014

Sorridendo alla vita

Al mondo Alice ci sono persone che non saranno mai felici.
Qualsiasi cosa faranno, qualsiasi obiettivo raggiungeranno, non riusciranno ad apprezzare la felicità di quegli attimi e non sarà mai abbastanza.
E mentre si lamentano di tutto ciò che hanno, incredibilmente nella loro vita gli "capita" esattamente tutto ciò che desiderano ma loro sono così impegnate a piangersi addosso che fatalmente non se ne accorgono nemmeno...
Vogliono un fidanzato: ecco apparire il principe azzurro, l'uomo perfetto (però si scaccola il naso, però ha i capelli troppo ricci, però ha un lavoro impegnativo.... Però però però...);
Vogliono una casa: eccola giungere "nel pacchetto" insieme al fidanzato, (però la suocera abita troppo vicina, però il colore delle tende non mi piace, però il piano di sopra è ancora da arredare... Però però però...);
Vogliono un figlio: ecco subito un test di gravidanza positivo (però non vorrei che un bambino cambiasse la mia vita di coppia, però ora chissà quante rinunce mi toccherà fare, però se fosse nato in inverno sarei riuscita a riciclare i vestiti del figlio della vicina di casa di mia mamma.... Però però però...);
Vogliono una promozione nel lavoro: ecco la telefonata del capo ufficio che gliela comunica! (Però ora dovrò stare più ore lontana da casa, però le responsabilità mi stressano, però ora mio figlio starà più tempo con la nonna e sarà più viziato... Però però però...);
Vogliono una vacanza caraibica: ecco i biglietti fra le dita del principe azzurro (però andare in vacanza con un bambino è uno stress, però lasciarlo a casa con la nonna non era possibile, però portarsi dietro la nonna è anche peggio... Però però però...)
Vogliono una riduzione di orario di lavoro: eccola! (Però ora i colleghi mi faranno le scarpe, però stare a casa mi intristisce, però cosa ho studiato a fare tanti anni per poi stare a casa a fare lavatrici?... Però però però...);
Vogliono un altro figlio, possibilmente femmina: ecco che la villocentesi gli conferma che è femmina (però se fosse stato un maschio riciclavo i vestiti che mi aveva prestato per il primo figlio il cugino della nonna della vicina di casa del mio collega, però ora come farò con due? Però poi come faro a tornare a lavorare?... Però però però...).
Ecco Alice stamattina ho avuto modo di incontrare e osservare una di queste persone, con quella tipica espressione sempre triste e insoddisfatta, con quello sguardo spento e annoiato, con quel tono di voce depresso e tremendamente deprimente, con quella pelle grigia e opaca, con quella camminata lenta e trascinata... e con quell'alone di angoscia pericolosamente contagiosa che le circonda. Mentre la guardavo e soprattutto la ascoltavo, ho pensato a me, a tutto quello che nella vita avrei voluto e non ho potuto avere e a tutto quello che non avrei affatto voluto e che invece ho drammaticamente avuto...
E poi ho pensato a quanto io mi senta felice e ho realizzato che amo così tanto quello che ho, da farmi sentire meno la mancanza di ciò che non c'è e da farmi riuscire anche a convivere meglio con ciò che non avrebbe dovuto esserci.
E ho pensato che non invidio nulla della sua vita, perché io con un cancro in più e un figlio in meno sono una, dieci, cento, mille volte più felice di quella donna apatica che anche questa mattina come ogni volta che la vedo, si stava lamentando della sua vita fatta di desideri realizzati ma evidentemente mai sufficienti a renderla felice!
E siccome oggi in questa splendida giornata di sole preludio di una primavera che sta davvero arrivando io ho soltanto voglia di allegria, mi sono allontanata subito fuggendo lontana da quella donna triste che forse ha tutto ma che siccome non lo sa è come se non avesse nulla...
E guardandola mentre mi allontanavo sorridendo alla vita, ho provato non invidia ma solo un profondo senso di compassione per lei che non sa cosa si sta perdendo...

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