mercoledì 4 febbraio 2015

Cambio di programma

Dopo aver trascorso gli ultimi anni della mia vita a cercare di non condividere le mie difficoltà e i miei problemi con la mia famiglia di origine, per preservare loro da preoccupazioni e dispiaceri e anche per preservare me dal loro malsano e pessimistico modo di affrontare le situazioni, oggi ho capito che forse ho sbagliato tutto.
Ho sbagliato perchè ai loro occhi sono diventata la figlia cattiva, quella a cui va tutto bene ma che li va a trovare poco, quella che non ha mai nessun problema ma che vive solo di viaggi e di vacanze, quella più fortnata che è stata beneficiata da tutte le gioie della vita. E mentre io combattevo senza di loro le mie guerre, mentre mi leccavo le ferite nel silenzio della mia casa con accanto solo mio marito, mia figlia e pochi altri... loro ignari puntavano il dito contro quella figlia che si era prima allontanata e poi dimenticata di loro.
Eh già, perché se a me anni fa è stato intimato da mio fratello di imparare a gestire i miei problemi senza inutilmente appesantire le spalle dei miei anziani genitori, se io ho ascoltato e imparato questa lezione di vita e l'ho fatta mia, gli altri non sono stati in grado di fare altrettanto e quindi sono sempre giustificati nelle loro assenze, sempre perdonati per le loro mancanze, sempre scusati per quello che non riescono a fare. Perché se non telefonano è perché hanno una visita medica, se non li possono accompagnare da qualche parte è perché hanno i brividi di freddo che certamente sono un sinistro presagio di qualche malattia, perché se hanno mal di testa diventa un'emicrania cronica, e una banale visita dal dentista ecco che facilmente si trasforma in un esame specialistico...
E quindi ci sono figli che collezionano medaglie perché riescono a fare una telefonata nonostante quel fastidioso brufolo nel cu... sedere ed altri che a parte una figlia da crescere e una famiglia da portare avanti non hanno assolutamente niente da fare e potrebbero essere sempre in prima linea e invece siccome sono cattivi, non si vedono mai...
Ecco Alice, in certi giorni come oggi, penso che sono contenta di avere avuto solo una figlia perché almeno sono certa che non farò differenze, non userò due metri e due misure e non avrò atteggiamenti diversi nei loro confronti.
Per quanto mi riguarda so che ormai ho conquistato di diritto il ruolo di "pecora nera" e di certo non migliorerò il mio status, ma credo che comunque da oggi mi risparmierò la fatica di simulare naturalezza e di rispondere sempre che va tutto bene anche quando non c'è davvero nulla che va bene!
Eh già... Perché mentre mia madre mesi fa si preoccupava della candela al naso di uno dei miei fratelli e faceva una crocetta nera accanto al mio nome che alle nove di mattina ancora non avevo fatto la mia prima consueta telefonata quotidiana, forse io stavo entrando in sala operatoria dopo aver saputo che quel piccolo cuoricino aveva smesso di battere...

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