Ognuno di noi Alice,
nasce con delle doti, con delle personali caratteristiche che fanno sì che sia
particolarmente abile a fare qualcosa.
Io so scrivere.
Questo mi hanno sempre
detto e questo continuano a dirmi.
Scrivere mi piace, mi è
sempre piaciuto, mi aiuta a rilassarmi, a capire meglio le cose e spesso mi fa
sentire meglio e credo sia anche per questo che ho deciso di scrivere questo sorta
di “diario”. Quando scrivo trasferisco sulla carta le mie paure, le mie
tensioni e poi riesco a vederle con più distacco, come se non mi appartenessero,
riesco ad osservarle meglio, in prospettiva.
Ma mettere nero su
bianco le emozioni, i timori, i sentimenti e i pensieri non sempre è facile e
si può essere fraintesi.
Ho sempre temuto di
essere mal interpretata da chi si trova a leggere i miei scritti.
Le parole lasciate sulla
carta assumono spesso un significato più definitivo, quasi permanente, possono
avere un peso diverso e restano invariate, a differenza delle emozioni che
cambiano nel tempo.
Un pensiero di un
momento potrebbe non essere lo stesso del momento dopo.
Per questo a volte
inizio un post che resta inconcluso e non viene né finito, né pubblicato. Non
mi vergogno di dire ciò che provo, ma ora potrei essere malinconica e fra un
attimo felicissima.
Ieri nel tardo pomeriggio
mi sono tornati in mente alcuni momenti tristi del mio passato, ho ripensato a
tante cose che mi preoccupano e le mie paure per qualche minuto mi hanno letteralmente
inghiottita.
Mi sono chiesta allora
quando questo momento un po’ duro sarebbe finito, quando avrei smesso di
svegliarmi con la sensazione di pesantezza che mi accompagna in questi ultimi
giorni, quando avrei smesso di aver paura di perdere tutto ciò che amo e che mi
circonda, quando avrei smesso di sentirmi sbagliata e in colpa per ogni cosa
che faccio e anche per quelle che non riesco a fare. E per rincuorarmi ho
scritto una frase del tipo “verrà un tempo in cui tutto questo sarà lontano…”.
Ieri sera papà è
rientrato presto a casa e mi ha portato una splendida rosa. Non era un
anniversario e nemmeno una festa particolare “ne aveva semplicemente voglia”,
come ha detto lui. (Sì Alice, tuo padre è l’uomo dei gesti speciali e inaspettati…).
Ieri sera dopo cena, mentre
tu beatamente facevi la nanna, papà ed io ci siamo liberati delle preoccupazioni
di questi ultimi giorni e abbiamo ritrovato il piacere di stare insieme e magicamente
molte delle ansie di queste ultime settimane sono svanite, e quel momento di
malinconia di qualche ora prima, mi è sembrato solo un ricordo lontano.
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