giovedì 24 novembre 2011

Notte e giorno


Una notte lunga, una notte eterna, una notte di quelle che sembrano davvero non finire mai.
Una notte in cui avrei tanto voluto addormentarmi fra le braccia di tuo padre e risvegliarmi, il mattino dopo, nella stessa posizione, come se fosse passato solo un minuto.
Una notte in cui la tua presenza piccola, ma nemmeno troppo discreta è arrivata molto presto, piangente e raffreddata in mezzo a noi, ad unirci e a dividerci nello stesso istante.
Un notte che preannuncia un giorno difficile, un giorno in cui il mio mal di testa già a quest’ora la fa da padrone, un giorno in cui ogni rumore, anche il più piccolo sarà automaticamente “molesto”, un giorno in cui il dentista sostituirà il pasto alla classica ora di pranzo, un giorno in cui l’assenza di papà sarà più pesante, un giorno in cui la presenza silenziosa e utilissima di Carmela risulterà, inevitabilmente fastidiosa, un giorno in cui il tuo raffreddore trasformerà le tue dormite in un evento irrealizzabile, un giorno in cui il frastuono dei miei pensieri renderà ogni cosa assolutamente impossibile.

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