Oggi c’è stata un’alluvione
a Genova e sono morte alcune persone, fra cui una bimba di un anno, esattamente
come te.
Ho visto quelle scene dell’alluvione,
ho ascoltato in rigoroso silenzio la voce tremante di quel vigile del fuoco che
è riuscito a dire, a stento, trattenendo le lacrime, che erano stati trovati i
corpi di due bambini.
Il pensiero prima e lo
sguardo poi, sono corsi subito, veloci a te e a quell’angelo… che sicuramente
ieri sera proprio come te, avrà fatto la pappa e poi la nanna… un angioletto
che stamattina avrà bevuto il latte e poi giocato, che avrà dato i bacetti alla
sua mamma, che avrà riso, forse gattonato o forse camminato, ma non importa, perché
oggi non c’è più.
Quell’angelo è stato travolto
dalla furia delle acque e del fango, e si è portato via tutto, in un momento ha
cancellato la sua vita, ha spazzato via i suoi sorrisi, i suoi bacetti.
Questo pensiero straziante
stasera mi fa sentire immensamente fortunata ad essere qui, a casa, con la mia
famiglia e una lacrima bagna il mio viso pensando ad un’altra famiglia lontana,
sconosciuta e distrutta dal dolore.
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