Oggi pomeriggio a sorpresa sono
passati a trovarti mio fratello e sua moglie. Sì lo so Alice, sarebbe più
giusto chiamarli “zii”, ma visto che mi sembra che di zio e zia non abbiano
veramente nulla, non riesco a definirli con un nome che secondo me davvero non
gli appartiene. Di ritorno da un centro commerciale a Rimini, ti hanno dedicato
ben mezz’ora, femandosi a guardarti e a farti vedere le foto del loro cane,
senza nemmeno togliersi i giacconi e sedersi comodi…
Ma quello che più mi ha lasciata
senza parole, è che pur non avendo problemi economici, dopo non averti vista
per sei mesi, e ben sapendo che nel frattempo c’è anche stato il tuo compleanno,
hanno avuto il coraggio e la faccia tosta di presentarsi a mani vuote, senza
portarti nemmeno un librino da tre euro…
Non lo dico né per me né tantomeno
per te, che di giochi ne hai davvero di più di quelli che potresti desiderare,
ma lo dico per loro che non sanno cosa si perdono, che non hanno nemmeno la
gioia di comprare un regalo per una bambina, tu, fra l’altro la loro unica
nipote… Da quando sei nata fino ad oggi ti hanno fatto tre regali, proprio tre
di numero… e ti hanno vista sempre di sfuggita, dando la precedenza ad una
passeggiata al centro commerciale piuttosto che ha creare un rapporto con te, e
dedicandoti sempre e soltanto qualche minuto frettoloso, fermandosi a salutarti
lungo la strada del ritorno.
Due sole
parole mi vengono in mente: che tristezza!
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