mercoledì 28 novembre 2012

Imbrunire sul villaggio



In silenzio, come una bambina, mi fermo a guardare il villaggio di Natale che abbiamo pazientemente riprodotto in casa.
Osservo le luci colorate della ruota panoramica che gira e che domina e rallegra l’intero paesaggio, guardo i pattinatori che instancabili girano sulla pista di ghiaccio, facendo incredibili piroette degne di un campione, mentre lì accanto un pattinatore più stanco si toglie i pattini seduto sulla panchina, e poi in un angolo là in cima, vedo Babbo Natale che scruta la lista dei regali, mentre una slitta stracarica di balocchi e contornata da aiutanti folletti, è già pronta a partire. E poi c’è la casa degli orsetti che resta illuminata giorno e notte e la fabbrica dei balocchi che in questo periodo “sforna” continuamente doni. E tanti personaggi sparsi qua e là, fra gli alberi e le case: ci sono il signore pieno di pacchetti che attraversa il ponte sul fiume, e più in alto la ragazza in bicicletta che tenta di passare dove la neve si è sciolta, gli innamorati che sotto l’arco in mezzo agli alberi si scambiano un romantico bacio, e il cane, che al riparo nella sua cuccia, tiene sotto controllo l’intero paesaggio, mentre al suo fianco un folletto spedisce una lettera, di certo indirizzata a Babbo Natale, e poi a valle, il papà, che traina divertito, il figlioletto sugli sci e la giovane mamma che spinge faticosamente il passeggino sui sentieri innevati, mentre un’altra, dopo aver costruiti due magnifici pupazzi di neve insieme alla figlia, si allontana soddisfatta della sua opera. E in un angolo, c’è l’uomo che sulla scala tenta di riaccendere un lampione birichino, che nonostante i tentativi, resta sempre spento, mentre tutti gli altri illuminano i sentieri di questo villaggio,che a guardarlo attentamente, sembra davvero reale e dopo un po’ che lo osservo, mi sembra quasi di entrare a farne parte, di sentire le voci di quei personaggi che improvvisamente, davanti ai miei occhi, si animano e sul nostro villaggio casalingo sembra davvero scendere la penombra del tramonto.
Te l’ho già detto che mi piace, vero Alice?

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