In silenzio, come una bambina, mi
fermo a guardare il villaggio di Natale che abbiamo pazientemente riprodotto in
casa.
Osservo le luci colorate della
ruota panoramica che gira e che domina e rallegra l’intero paesaggio, guardo i
pattinatori che instancabili girano sulla pista di ghiaccio, facendo incredibili
piroette degne di un campione, mentre lì accanto un pattinatore più stanco si
toglie i pattini seduto sulla panchina, e poi in un angolo là in cima, vedo
Babbo Natale che scruta la lista dei regali, mentre una slitta stracarica di
balocchi e contornata da aiutanti folletti, è già pronta a partire. E poi c’è
la casa degli orsetti che resta illuminata giorno e notte e la fabbrica dei
balocchi che in questo periodo “sforna” continuamente doni. E tanti personaggi
sparsi qua e là, fra gli alberi e le case: ci sono il signore pieno di
pacchetti che attraversa il ponte sul fiume, e più in alto la ragazza in
bicicletta che tenta di passare dove la neve si è sciolta, gli innamorati che
sotto l’arco in mezzo agli alberi si scambiano un romantico bacio, e il cane, che
al riparo nella sua cuccia, tiene sotto controllo l’intero paesaggio, mentre al
suo fianco un folletto spedisce una lettera, di certo indirizzata a Babbo Natale,
e poi a valle, il papà, che traina divertito, il figlioletto sugli sci e la
giovane mamma che spinge faticosamente il passeggino sui sentieri innevati,
mentre un’altra, dopo aver costruiti due magnifici pupazzi di neve insieme alla
figlia, si allontana soddisfatta della sua opera. E in un angolo, c’è l’uomo
che sulla scala tenta di riaccendere un lampione birichino, che nonostante i
tentativi, resta sempre spento, mentre tutti gli altri illuminano i sentieri di
questo villaggio,che a guardarlo attentamente, sembra davvero reale e dopo un
po’ che lo osservo, mi sembra quasi di entrare a farne parte, di sentire le
voci di quei personaggi che improvvisamente, davanti ai miei occhi, si animano e
sul nostro villaggio casalingo sembra davvero scendere la penombra del tramonto.
Te l’ho
già detto che mi piace, vero Alice?
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