martedì 14 gennaio 2014

Grazie a tutti!

Il mondo si divide in due categorie: chi nella sua vita ha avuto una diagnosi di cancro e chi immagina cosa sia averla.
Quelli che hanno avuto il cancro fra di loro si capiscono, conoscono le loro paure, comprendono i loro discorsi e ancora meglio intendono i loro silenzi.
Quelli che non l'hanno avuto e pensano di sapere cosa significa, per loro fortuna in realtà non ne hanno la più pallida idea!
Io fino a poco più di un anno fa facevo parte della seconda categoria e avendo fatto il volontariato in un reparto oncologico per un periodo di circa un anno, ero assolutamente convinta e sicura di sapere che cosa si prova a sentirsi dire: "lei ha il cancro"!
Poi il sette di gennaio 2013 me lo sono sentita dire, durante un'indimenticabile telefonata asettica e ho immediatamente capito che mi sbagliavo.
Io non sapevo proprio niente di come si sta quando ti tolgono la terra da sotto i piedi, quando con poche parole non vedi più il futuro, quando pensi di essere davvero arrivata all'ultimo capitolo della tua vita, quando perdi anche la più piccola certezza, quando vivi nella costante paura di morire, quando guardi tua figlia e ti chiedi se domani ci sarai ancora tu ad aiutarla ad allacciarsi le scarpe, quando provi a cercare fra le persone che conosci a chi si potrebbe prendere cura di lei quando tu non ci sarai più, quando anche un raffreddore ti terrorizza e ti fa temere il peggio, quando ogni controllo diventa un calvario, quando se non ti addormenti subito non ti addormenti più, quando ogni attimo di gioia lo vivi come se fosse l'ultimo, quando vedi negli occhi della gente la compassione, quando metti via le cose di tua figlia per il prossimo anno e lasci detto a qualcuno dove sono perché non si sa mai..., quando senti i sussurri alle tue spalle e tu smetti di essere quella di sempre è improvvisamente diventi "quella con cancro", quando ti chiedi dove sarai il prossimo Natale, quando per la prima volta speri che il tuo compagno, ora mio marito, non ti ami così tanto da non riuscire a rifarsi una vita con un'altra donna accanto, quando metti via i giochi del mare con le lacrime agli occhi sperando che sarai di nuovo tu a tirarli fuori, quando speri di riuscire a vivere abbastanza per non dare anche questa sofferenza ai tuoi genitori... E potrei continuare all'infinito...
Improvvisamente tutto cambia.
E solo chi davvero ha provato queste cose riesce a comprendere la tua nuova "non vita" o quello che ti resta della normalità.
Gli altri ci provano, fanno del loro meglio ma non possono davvero capire. Ora lo so.
Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini in questi mesi, a quelli che ci hanno provato e a quelli che ci sono riusciti, a quelli che mi hanno ascoltata e a quelli che non hanno avuto il coraggio di farlo, a quelli che hanno rispettato i miei silenzi, a quelli che hanno cercato di riempirli, a quelli che mi hanno tenuto la mano e a quelli che avrebbero voluto farlo.
Ma grazie soprattutto a tutte le bellissime persone che ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio percorso e che come me hanno avuto il cancro, grazie per essere riusciti a farmi sentire normale in tutte le mie sensazioni, nelle mie paure e nei pensieri.
Perché il cancro toglie ma come ho già detto fortunatamente dà anche!

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