martedì 7 gennaio 2014

Una giornata col fiato corto

Con in mente l'immagine di te che felice e assolutamente serena corri incontro alla maestra e la stringi in un abbraccio pieno di tutto l'affetto che hai "conservato" per lei in queste settimane di vacanza, ho affrontato questa giornata che ha un retrogusto amaro.
Ho cercato di non fermarmi mai, di non tornare a casa e di non fare nulla che mi riportasse alla mente ciò che è successo esattamente un anno fa.
Nessuna telefonata alla tua baby sitter per prendere accordi per la prossima volta che ci vedremo,solo un paio di messaggi, e un po' di sano shopping (mai come in questo caso la considero un'attività sanissima!).
Sono uscita di casa per accompagnarti a scuola e sono rientrata solo dopo mezzogiorno. Sapevo che se fossi rientrata prima avrei guardato fuori dalla finestra, ricordandomi i pensieri terribili che avevo fatto dietro a quello stesso vetro l'anno scorso e le lacrime avrebbero preso il sopravvento.
Oggi, ora, sono a casa e fra pochi minuti verrò a prenderti. Se guardo fuori vedo una splendida giornata di sole, non c'è la nebbia che ricordo perfettamente il sette gennaio del 2013 e tutto appare diverso, solo una cosa oggi è assolutamente uguale: ho il fiato corto e proprio non riesco a respirare...

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