venerdì 6 marzo 2015

Io non ce la posso fare

Al nonno che non sta bene si aggiunge la nonna con la sua malattia cronica che nonostante i suoi "falsi allarmi" spesso gridati a gran voce solo per attirare l'attenzione, ogni tanto ci fa preoccupare veramente.
Come oggi quando la zia Amelia mi ha detto che questa volta i risultati sei suoi esami non ce li possono dare per telefono ma dobbiamo andare a ritirarli di persona.
Purtroppo so bene cosa può significare questo repentino cambio di modalità di consegna...
E la mente è corsa veloce in un viaggio a ritroso nel tempo a quella telefonata in cui prima mi hanno detto che dovevo andare a Bologna a ritirare il risultato istologico e poi mi hanno letto freddemente il referto senza nemmeno cercare di sdrammatizzare il senso di quelle parolone complicate eppure comprensibilissime.
Ho ricordato e rivissuto ogni istante, ogni parola, ogni sensazione.
Il cuore che si ferma, le gambe che tremano, le orecchie che fischiano, il freddo che ti paralizza e tutta la vita che in pochi istanti ti scorre davanti agli occhi con il presentimento che questo sia l'inizio della fine.
E tutto a un tratti quella sensazione di smarrimento che per molti mesi si è impossessata della mia mente e del mio corpo e non mi ha più abbandonata oggi si è improvvisamente tornata ad affacciare sulla mia e sulla nostra giornata lasciandomi stordita e spaventata.
Per un attimo mentre tu dormivi ho sentito la paura impadronirsi di me è ho pensato "non c'è la posso fare", stavo per telefonare a papà per dirgli di tornare a casa ma poi ho respirato facendo arrivare l'aria fresca a tutte le cellule del mio corpo e ho cercato di scrollar mondo dosso l'angoscia.
Non so se ci sono riuscita ma so che non potrò essere io quella che dovrà andare a ritirare gli esami della nonna...
Io no, su questo sono sicura: non c'è la posso fare!

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