lunedì 16 settembre 2013

Discorsi da treenne

Ascoltare i tuoi discorsi, sempre più articolati, non è mai noioso. Assimili parole nuove continuamente, le assorbi e le fai tue come una spugna fa con l'acqua, poi le ripeto, quasi sempre azzeccando il contesto giusto.
Così può capitare che mentre guardi una foto di Bruce (Springsteen) da giovane, notando che è diverso da quello che sei abituata a vedere, lo osservi perplessa e poi dici "ma non è messo bene, no no!" e noi scoppiamo a ridere pensando che hai appena detto che The Boss non è messo bene...
E siccome non sei abituata al silenzio, appena senti che papà o io stiamo zitti, parti con le tue domande a raffica, fatte per classificare le ragioni del silenzio: "mamma/papà, sei allabbato/a (arrabbiato/a), sei confuso/a, sei concentato/a?"... Poi ovviamente le domande sono solo ilmpretesto per iniziare una lunga conversazione...
Quando vai in bicicletta siccome sei più pigra di una tartaruga in letargo, dopo due pedalate vorresti abbandonare il tuo mezzo di trasporto e quando vedi che non riesci a convincerci e intenerirci con frasi pronunciate con tono strappalacrime tipo "ma io sono stanchetta...", passi a un metodo innovativo dicendoci che "le tue uote (ruote) sono stanche..."... Quasi quasi riesci a farci pena...
Di fronte ad un rumore improvviso è probabile sentirti esclamare convinta e estremamente infastidita "ma quetto è un umoe assuddo! (rumore pronunciato senza le due R)".
Inutile ripetere che quando c'è qualcosa che non sai da dove arrivi continui col tuo "ma quetto da dobe è sattato? (Saltato)" e il "fuori" proprio non vuoi saperne di aggiungerlo... Sarà anche questa questione di pigrizia...



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