martedì 24 settembre 2013

Un saluto prima di girare pagina...

Un anno fa a quest'ora non sapevo ancora che domattina mi sarei svegliata e per un attimo avrei pensato che la mia vita stesse per cambiare, mi sarei illusa che il quadro della nostra famiglia sarebbe finalmente stato completo e per qualche giorno è stato davvero così è la mia felicità ha raggiunto livelli inimmaginabili.
Ricordo quelle prime ore confuse in cui la gioia, la paura e l'incredulità si sono intrecciate in uno stretto e indivisibile abbraccio.
Purtroppo però il sogno è stato breve anche se intenso.
Quella piccola vita in me ha smesso di crescere troppo presto, quasi subito, lasciando un vuoto e una sofferenza che a distanza di un anno restano invariati, anche se nel frattempo ho imparato sulla mia pelle che esistono dolori e tragedie più grandi di queste.
Ma questo pensiero Alice, va a quel fratellino o sorellina che come in un sogno per poco più di una manciata di ore, ha vissuto in me, prendendo quello che un giorno era stato il tuo posto e che forse temo, non sarà mai più di nessun altro.
Per una volta queste righe non sono dedicate a te Alice ma a qualcuno a cui sono certa avresti voluto molto bene.
"Caro figlio che non sei mai nato, a distanza di un anno dalla scoperta della tua esistenza, volevo solo dedicarti un ultimo pensiero, come ho fatto con chi è volato via prima di te.
Volevo dirti che non vali meno solo perché sei arrivato dopo, ma nel frattempo ho capito che la vita è troppo breve e imprevedibile e bisogna godere sempre di ogni attimo di felicità.
È raro che parli di te lo so, ma il mio pensiero spesso invece sfugge alla realtà a volte troppo dura da sopportare e torna indietro nel tempo, a quei giorni meravigliosi in cui tu esistevi e fantastica su quelli che sarebbero seguiti se tutto fosse andato bene e mi scopro a chiedermi come saresti stato, mi ritrovo a domandarmi come sarebbe cambiata la nostra vita...
La verità è che non posso rispondere a queste domande, so com'è la nostra vita oggi, ma non ho idea di come avrebbe potuto essere.
Avrei voluto scoprirlo tutti insieme, vivendo giorno dopo giorno in quattro, ma non sempre possiamo scegliere e questa volta non abbiamo scelto noi.
Quello che so è che amo la mia famiglia, tutta, Heidi e tartarughe incluse, amo la mia vita anche se non sempre è facile, amo il mio compagno (e finalmente presto potrò dire marito, ma ti assicuro che non per questo lo amerò di più!) e amo quei quindici chili di bambina che insieme al suo papà mi hanno dato la forza di superare tutto, anche un cancro.
Certo, tu mi manchi, non posso negarlo...
Una volta ho pensato che sono una donna con tre gravidanze iniziate ma con una sola figlia... Non sono mai stata brava in matematica ma i conti non mi tornano...
non dovrebbero essere questi, non dovrebbe essere mai così, non dovrebbe capitare a nessuno!
Ma io almeno fatti conti ho potuto scrivere il numero uno...
C'è chi purtroppo nemmeno dopo tante sofferenze riesce a diventare madre...
Questo pensiero insieme alla certezza del mio angioletto che dorme al piano di sopra, mi consola e mi rasserena.
Ora, a distanza di un anno da quel giorno felice, è arrivato il momento di chiudere anche questo doloroso libro e di girare pagina.
Grazie per esserci stato anche solo per un momento e per avermi regalato quell'indimenticabile attimo di incredibile felicità."

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