venerdì 11 ottobre 2013

Rassegnazione

Hai cominciato già ieri sera a ripetere che oggi sarebbe stato venerdì e che quindi era l'ultimo giorno prima del sabato e della domenica, i giorni in cui papà non va a lavorare e tu non vai a 'cuola.
Ti sei svegliata e poco dopo hai subito cominciato a disperarti ripetendo che tu a 'cuola non ci volevi andare... Hai vissuto gli attimi prima di uscire di casa con la preoccupazione di "quanto manca per andaje a 'cuola?". Sei entrata in classe che già piangevi. Non hai mai smesso. Sono rimasta lì a "guaddatti" come mi avevi chiesto e come ti avevo promesso. Hai continuato a piangere. La mia presenza non ti consolava affatto. Anche a scuola mentre piangevi con voce tremante mi hai chiesto: "oggi è l'uttimo gionno?"... Riprendendo il tuo conto alla rovescia proprio da dove lo avevi interrotto ieri sera.
Ho fatto finta che le tue lacrime non mi ferissero. Ho cercato di essere dolce e rassicurante ma mantenendo un po' di distacco dopo un po' ti ho baciata, salutata e sono andata via. (Ma che fatica!)
La maestra prima che uscissi mi ha detto che prima o poi ti saresti rassegnata... 
Ecco Alice, la parola "rassegnazione" non ho mai voluto che entrasse a far parte della tua vita e vorrei che continuasse così. 
Vorrei che tu semplicemente comprendessi che la scuola è un posto dove puoi sviluppare la tua fantasia, imparare tante cose, divertirti, crescere e stare con le tue amiche. 
Vorrei che tu riuscissi a vivere quelle ore con tranquillità e con la consapevolezza che mamma o papà torneranno a prenderti. 
Ma non vorrei mai che tu ti rassegnassi.

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