mercoledì 30 marzo 2011

Dodici ore di Gù


Durante la settimana ogni giorno tu ed io restiamo sole più o meno dalle 8 alle 20.
Dopo dodici ore passate in balìa tua sono assolutamente devastata, ci sono giorni in cui non ho nemmeno più la forza di parlare (so che è difficile crederlo…).
Riesci a “ciucciarmi” non solo il latte ma anche le energie, i pensieri e le forze.
Quando piagnucoli senza una vera e propria ragione, mi sfinisci, mi stressi terribilmente e mi innervosisci come poche altre cose al mondo.
Ci sono volte, come oggi, in cui alla fine della dodicesima ora, non ne posso davvero più e non vedo l’ora che ritorni tuo padre dal lavoro per “consegnarti” a lui e “liberarmi” di te anche solo per una manciata di minuti.
Ma poi tu hai la capacità, in un solo istante, di cancellare la stanchezza accumulata durante tutta la giornata, magicamente riesci con un tuo sorriso, ad annientare lo stress e a far sparire il nervosismo.
Quando stasera mentre eri in braccio a papà, mi hai ripetutamente buttato le braccia al collo, per la prima volta, perché volevi venire da me, mi sono sentita al settimo cielo e non ho potuto resisterti.
È bastato un tuo gesto e ho completamente dimenticato le difficoltà della giornata.
Sembra incredibile, lo so ma un solo secondo vale più di dodici ore di Gù.

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