lunedì 21 marzo 2011

Gita a Ravenna


Oggi il programma della giornata prevedeva la gita a Ravenna.
Dopo ormai due settimane di assenza un po’ voluta e un po’ casuale, non potevo posticipare ulteriormente la mia e soprattutto la tua visita a casa dei nonni. Sì, perché siamo sinceri, non è tanto la mia presenza quella che fa la differenza, quanto la tua. Infatti prima della tua nascita e dopo che mi sono trasformata nella “figlia pecora nera”, che ha abbandonato la casa genitoriale, senza nessun ripensamento, non è che i miei genitori, ovvero i tuoi nonni mi si “filassero” più di tanto.
Ma ora, da quando sei nata tu, si ricordano perfettamente la data della mia ultima gita a Ravenna e spesso mi rimproverano nemmeno troppo velatamente di vederti poco.
Diciamo che io faccio il possibile per conciliare tutto senza stravolgere la nostra preziosa routine e senza che passi troppo tempo prima di andare a trovarli, ma non sempre riesco ad incastrare le varie cose. E poi ammettiamolo, ogni gita a Ravenna è estremamente faticosa. Già spostare il monolite, come abbiamo più volte detto, non è un compito dei più facili. Sì perché quando andiamo a Ravenna naturalmente viene con noi anche Heidi.
Ogni volta bisogna caricare il passeggino, la borsa con tutto il necessaire per te, Heidi e il suo mini necessaire (contenente sacchetti per gli escrementi, museruola, guinzaglio da macchina…), più varie ed eventuali che naturalmente non mancano mai. Bisogna scaricare tutto una volta arrivati là, ricaricare ogni cosa prima di ripartire e riscaricare tutto quando ritorniamo a casa… Inoltre bisogna tenere presente che i tuoi nonni nel primo pomeriggio vanno a riposare, perciò la nostra gita si conclude forzatamente dopo pranzo, a meno che io non voglia fare sera aspettando che si sveglino (non prima delle 4 e mezza…). Quindi questo trasloco è per poche ore…
Ciliegina sulla torta: ogni volta che andiamo a Ravenna tu sei “stranita” e piangi non appena il tuo sguardo incontra quello di tuo nonno. Con la nonna ultimamente le cose vanno leggermente meglio, ma io aspetterei ancora a cantare vittoria.
Oggi la gita a Ravenna ha rispettato tutte le tappe e mantenute inalterate le sue caratteristiche. Caricamenti e scaricamenti vari di cani bambini, guinzagli, pannolini… tuoi pianti fissi periodici con il nonno e sporadici con la nonna…
Insomma tutto come da copione, nessuna variante…
Ora che sono finalmente seduta davanti al p.c. è proprio il caso di dirlo: “home sweet home”!

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