Oggi il programma della
giornata prevedeva la gita a Ravenna.
Dopo ormai due
settimane di assenza un po’ voluta e un po’ casuale, non potevo posticipare
ulteriormente la mia e soprattutto la tua visita a casa dei nonni. Sì, perché siamo
sinceri, non è tanto la mia presenza quella che fa la differenza, quanto la
tua. Infatti prima della tua nascita e dopo che mi sono trasformata nella “figlia
pecora nera”, che ha abbandonato la casa genitoriale, senza nessun
ripensamento, non è che i miei genitori, ovvero i tuoi nonni mi si “filassero”
più di tanto.
Ma ora, da quando sei
nata tu, si ricordano perfettamente la data della mia ultima gita a Ravenna e
spesso mi rimproverano nemmeno troppo velatamente di vederti poco.
Diciamo che io faccio
il possibile per conciliare tutto senza stravolgere la nostra preziosa routine
e senza che passi troppo tempo prima di andare a trovarli, ma non sempre riesco
ad incastrare le varie cose. E poi ammettiamolo, ogni gita a Ravenna è
estremamente faticosa. Già spostare il monolite, come abbiamo più volte detto,
non è un compito dei più facili. Sì perché quando andiamo a Ravenna
naturalmente viene con noi anche Heidi.
Ogni volta bisogna
caricare il passeggino, la borsa con tutto il necessaire per te, Heidi e il suo
mini necessaire (contenente sacchetti per gli escrementi, museruola, guinzaglio
da macchina…), più varie ed eventuali che naturalmente non mancano mai. Bisogna
scaricare tutto una volta arrivati là, ricaricare ogni cosa prima di ripartire
e riscaricare tutto quando ritorniamo a casa… Inoltre bisogna tenere presente che
i tuoi nonni nel primo pomeriggio vanno a riposare, perciò la nostra gita si
conclude forzatamente dopo pranzo, a meno che io non voglia fare sera
aspettando che si sveglino (non prima delle 4 e mezza…). Quindi questo trasloco
è per poche ore…
Ciliegina sulla torta:
ogni volta che andiamo a Ravenna tu sei “stranita” e piangi non appena il tuo
sguardo incontra quello di tuo nonno. Con la nonna ultimamente le cose vanno
leggermente meglio, ma io aspetterei ancora a cantare vittoria.
Oggi la gita a Ravenna
ha rispettato tutte le tappe e mantenute inalterate le sue caratteristiche. Caricamenti
e scaricamenti vari di cani bambini, guinzagli, pannolini… tuoi pianti fissi
periodici con il nonno e sporadici con la nonna…
Insomma tutto come da
copione, nessuna variante…
Ora che sono finalmente
seduta davanti al p.c. è proprio il caso di dirlo: “home sweet home”!
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