Lullaby di Brahms, ovvero
ninna nanna di Brahms, ovvero “LA NINNA NANNA” per eccellenza: quella che viene
emessa da 9 carillon su 10, quella accompagna il sonno di 9 bambini su 10,
quella che in questa casa di giorno suona per 9 ore su 10, quella che già a
partire dalla gravidanza ti e mi faceva da colonna sonora alle nostre giornate,
la stessa che mi piaceva tanto e che ora mi ha letteralmente “sfrantecato le
pal…” E scusate ma quando ce vo’ ce vo’… Non se ne può più di questa nenia che
ti strappa il sonno anche se non ce l’hai. Non so come funzioni sui bambini, ma
vi assicuro che su di me ha un effetto narcotizzante. Ma la cosa incredibile è
che in ogni carillon, in ogni giochino musicale, premi un tasto e in sordina
senti partire quelle note, che ormai anche una come me che prima di capire qual
è una canzone deve leggere il titolo e l’autore, riesce a riconoscere. Bastano
solo le prime tre note “la la la…” e io già so come andrà a finire, no, non
solo la canzone, la storia in generale: io comincerò a sbadigliare senza sosta
e tu ti stropiccerai la faccia, letteralmente posseduta dal sonno, che
combatterai stoicamente fino all’ultimo secondo! E se per caso dovessi cedere,
non sarà mai per oltre 15 minuti e comunque dormirai ad occhi semiaperti: non
si sa mai che in tua assenza succeda qualcosa di interessante… meglio rimanere
vigili e tenere sotto controllo la situazione. Insomma per te la ninna nanna di
Brahms è solo un familiare sottofondo musicale alle tue giornate, per me è il
tormentone quotidiano e per papà è quell’insieme di note che se le spegniamo
ascoltiamo Bruce, o Tom Waits o “il Poeta” o qualsiasi altra cosa basta che “spegni
‘sta lagna infernale”…
Confessa papà, fa venire
sonno anche a te?
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