martedì 26 aprile 2011

Provare per credere...


Prendete un bambino o una bambina, il sesso non è fondamentale in questo esperimento, portatelo in giro avendo cura di togliere un calzino, sempre che il suddetto bambino non abbia già provveduto autonomamente a farlo, come fai tu Alice…
Fate in modo che il piede nudo del bambino sia in evidenza e vedrete che circa ogni dieci metri percorsi ci sarà qualcuno che avrà la cura di informarvi che il vostro bambino ha perso un calzino… e voi passerete il tempo a dare spiegazioni sul perché vostro figlio sta andando in giro con un piede nudo ed uno vestito… Provare per credere!

Questo è più o meno ciò che è successo stamattina al centro commerciale.
Tu seduta nel carrello, io, dopo che ti sei tolta il calzino almeno tre volte, ho pensato di non rimetterlo e me lo sono infilata in tasca.
Pessima idea! Da quel momento in avanti chiunque incrociasse il mio carrello mi bloccava per farmi notare che avevi perso un calzino, alcuni addirittura aggiungevano frasi compassionevoli nei tuoi confronti del tipo: “poverina chissà che freddo avrà al piedino…”, “per fortuna che qui dentro vendono i calzini…”, “forse dovrebbe metterle un paio di scarpine…”.
Per evitare di farmi venire l’esaurimento a forza di ripetere la stessa noiosissima storia (grazie ma non si preoccupi, non l’ha perso, gliel’ho tolto io perché lei se lo toglie sempre, soprattutto il destro, ma non ha freddo, è una bambina calorosa… così ora si morde il piedino è sta più buona), ho deciso allora di rimetterti il calzino.
Detto fatto, ho recuperato il calzino alla tasca dei jeans e te l’ho ubicato nuovamente sul piede stando ben attenta per evitare che tu te lo riuscissi abilmente a togliere.
Ho fatto pochi metri quando improvvisamente ho sentito una voce che mi rincorreva urlare un “siiignooora” molto accorato. Io naturalmente non mi sono girata, ma quando la voce ha continuato dicendo “il calziiiino” ho capito che era rivolta a me. Ho buttato un rapidissimo sguardo al tuo piede destro ed era meravigliosamente ricoperto da un altrettanto meraviglioso calzino rosso. Mi sono girata e tranquilla ho detto “si ce l’ha!”. È stato a quel punto che ho visto comparire una mano davanti al mio volto, aveva sul palmo un calzino rosso, il tuo, il sinistro… e allora ho capito che mi avevi fregata un’altra volta e che io non ho proprio nessuna speranza.
In ogni caso sono una tua vittima, dei tuoi calzini e dei passanti che si preoccupano per i tuoi piedi esposti all’aria fresca…
P.s.
Caro passante preoccupato, ti assicuro che Alice, mia figlia, non ha affatto freddo ai piedi e comunque le scarpine non servono a niente perché “Gù” riesce a togliersele e a perdere anche quelle, provare per credere…

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