Gli istanti che
precedono la nanna notturna sono piacevoli e divertenti.
Quando ero incinta ho
cominciato a pensare a come ti avrei “abituata” al piacere della nanna ed avevo
deciso di darti una serie di piccoli riti che ti avrebbero accompagnata prima
di dormire. E così è stato.
Prima c’è la fase dei
giochi sul lettone con papà, poi c’è il momento del pigiamino, e per ultimo,
proprio pochi istanti prima di andare al “teatro Bianchini” (sotto le coperte,
sopra i cuscini) come ci ha insegnato a dire papà, c’è l’ultima poppata o
l’ultimo biberon a seconda di ciò che resta.
Mentre mangi,adagiata
fra le mie braccia, nella penombra della tua camera, stremata dalle fatiche di
una giornata anche per te intensa, sei dolcissima e mi accarezzi teneramente la
mano, sfiorandomi i capelli con una dolcezza che di solito non ti appartiene
(durante il giorno preferisci strapparli brutalmente…).
Quando hai finito di
giocare con il corpo di mamma, passi a giocare con il tuo e cominci ad
allungare la gambetta, tenendo saldamente il piedino con la mano, un po’ in
stile Heather Parisi…
A questo punto i tuoi meravigliosi
occhioni blu, sono già praticamente chiusi e ti canti la ninna nanna emettendo mugolii che variano
di intensità e frequenza.
Un istante dopo posso
adagiarti nel tuo lettino e aspettare che tu scalpiti, come faceva la mitica
Sandra Mondaini, ribellandoti alle lenzuola, che proprio non sopporti, prima di
abbandonarti definitivamente al sonno della notte.
Buonanotte tesoro, come si
dice in Spagna “cariño, duermete con los angelitos”.
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