Ieri per movimentare un
po’ la nostra gita a Ravenna siamo andate a fare un giro in un grande magazzino
insieme ai tuoi nonni materni. La gita è stata assolutamente molto impegnativa
con la gestione, non di una, ma almeno di due bambini… Sì perché il nonno
quando ci si mette con i suoi 83 anni è decisamente molto peggio di un “treenne”.
Inutile dire che tu sei tornata a casa con delle cosine nuove per te: svariati
paia di calzini, un paio di magnifiche scarpette fantasia vichy (quadretti)
bianche e rosa, un “bodino” a maniche corte grigio a pois bianchi, uno sempre a
maniche corte a righine bianche e rosa, uno a “canotta” bianco e rosa a rigoni
e… e… e… una piccola “Minnie” di peluche. Non potevo resistere, te l’ho fatta
vedere e quando l’ho rimessa via hai fatto il pippio… secondo te c’era la benché
minima possibilità che non te la comprassi??? Nooo.
Il guaio è che prima di
decidere di comprare la mini-Minnie (non è un gioco di parole…), avevo visto
una Minnie, sempre di peluche, sempre morbidissima, versione gigante,
decisamente più grande di te. L’ho guardata, l’ho toccata, l’ho accarezzata dolcemente
e poi mi sono detta che non aveva senso, che non si potevano buttare via i
soldi così, che era una caz…volata e quindi l’ho lasciata lì sullo scaffale dove
l’avevo trovata.
Oggi però, quando ho
fatto vedere la micro Minnie a papà e gli ho raccontato con dovizia di
particolari quanto fosse infinitamente più bella la versione “big”, lui serio
mi ha chiesto: “e perché non l’hai comprata?”.
Ecco, appunto, se ho anche
il benestare di papà, mi spieghi per quale diavolo di ragione io non dovrei
andare a comprartela?
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