lunedì 18 aprile 2011

Assenze giustificate


Giovedì prossimo avevo deciso di andare ad accompagnare io tua nonna che deve avere un consulto con il medico che la sta curando. Mi ero organizzata per Heidi e stavo decidendo cosa fare con te, se portarti con noi o se lasciarti a casa. Non ero del tutto convinta dall’idea di farti gironzolare all’interno di un ospedale e stavo ancora valutando l’idea di andare sola. In tutti i modi il fatto che fossi io ad accompagnare mia madre, era ormai deciso. Ho anche discusso con mio fratello nel vago, vaghissimo, tentativo di fargli capire che se l’accompagnava sua moglie non era esattamente la stessa cosa per mia madre…
Ora hanno telefonato per anticipare a domattina alle 10 l’appuntamento che doveva essere giovedì pomeriggio alle 4 e mezza. Ci sarei andata comunque anche se l’organizzazione di Heidi a questo punto diventava decisamente più complicata e per quanto riguardava te, non avevo scelta: saresti dovuta venire con noi.
Poi l’ospedale ha detto che normalmente i bambini non sono ammessi in reparto e volendo avrebbero potuto fare un’eccezione per te, vista la situazione…
Ma a questo punto, dati gli evidenti rischi che correresti, sono io che non me la sento di portarti a respirare l’aria di un ospedale.
Il ruolo di una madre è quello di proteggere i propri figli dai pericoli.
Il ruolo di una figlia credo dovrebbe essere quello di stare accanto ai genitori quando sono in reale difficoltà ma ci sono assenze che sono giustificate.
Io mi sento giustificata.

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