Piangi, quando una
persona estranea si affaccia al tuo passeggino per farti un complimento, per
dirti una parolina o anche solo per rivolgerti uno sguardo, ci sono molte più
probabilità che tu scoppi in un pianto piuttosto che tu faccia un sorriso.
Nella migliore delle
ipotesi corrucci la fronte e resti a guardarlo seria e perplessa.
Questo tuo atteggiamento
ormai sempre più evidente mi dispiace e soprattutto mi crea preoccupazione: mi
chiedo se sbaglio io in qualcosa, se dipende da me, se è colpa mia, se è
causato, forse, da come ho vissuto la gravidanza (dicono che possa essere provocato
anche da questo…). Non so come comportarmi cosa sia meglio o meno peggio fare.
La pediatra oggi osservando
questo tuo evidentissimo atteggiamento (con lei sei scoppiata a piangere
addirittura con i lacrimoni…) mi ha detto di non insistere e mi ha fatto notare
che tu la vivi davvero male, con ansia e sofferenza, che hai addirittura il
battito accelerato.
Perché fai così Gù, dove ho
sbagliato, in cosa sto sbagliando? Davvero ciò che ti ho trasmesso fino ad ora
e che evidentemente ti sto continuando a trasmettere è che il mondo là fuori e
così brutto e pericoloso? Ti sto forse attaccando le mie ansie e le mie paure? Come
posso aiutarti a vivere meglio il contatto con gli altri? Cerco di uscire tutti
i giorni, di farti vivere con gioia il mondo esterno ma evidentemente non è
abbastanza. Dimmelo tu Alice, perché io davvero mi sento impotente e colpevole
e non so proprio come fare…
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