giovedì 16 maggio 2013

Come sto?

Ho avuto il cancro.
Questo pensiero improvvisamente viene a galla come a ricordarmi ciò che è stato.
E' comunque un'evoluzione importante e per arrivare a questo fondamentale punto, per riuscire ad inserire quell'"avuto" che finalmente alleggerisce il peso del problema, sono dovuta passare attraverso varie fasi, ho dovuto vivere il mio dolore, convivere con la paura, asciugare le mie lacrime, superare lo sconforto, accettare la malattia e ultimo, ma solo in ordine cronologico, credere nella guarigione.
Fino a poche settimane fa, se me lo avessero chiesto avrei risposto semplicemente: "ho il cancro".
Per capire che il mio cancro ad oggi non c'è più, per credere che davvero è stato asportato ed io per prima, posso e devo considerarmi una persona sana, è stato necessario affrontare un percorso lungo, difficile e molto doloroso.  
Non mi è stato sufficiente sentirmi dire semplicemente "lo abbiamo tolto".
Non mi è bastato leggere un esito finalmente negativo di un esame istologico.
Io ho dovuto passare attraverso la malattia, viverla fino in fondo, perchè la guarigione anche se può sembrare assurdo dirlo, forse per me è arrivata incredibilmente "troppo presto", quando ancora io stavo rifiutando l'idea di essere malata, quando stavo drammaticamente tentando di accettare il fatto che avevo il cancro e di certo, in quel momento non potevo esultare per una guarigione.
Non ero pronta.
Ho sofferto molto Alice, e voi con me.
So che anche tu con la tua ingenuità di bambina hai percepito la mia sofferenza dell'anima e credimi se ti dico che me ne dispiace molto, ma purtroppo ero impotente, non avevo alternative.
Per stare bene, dovevo prima stare male.
Ed io sono stata molto male.
Poi quando ho toccato il fondo, quando il pensiero schiacciante di quella malattia che mi sentivo crescere dentro e che temevo che mi portasse via dai miei affetti più cari, ha invaso ogni angolo della mia mente e ha distrutto la persona che ero, ho visto una mano accanto a me: quella di tuo padre.
L'ho afferrata con tutte le mie forze e l'ho stretta fino quasi a stritolarla e non l'ho più mollata.
Con lui mi sono tirata su e ricominciato a camminare lentamente.
Insieme abbiamo trovato un medico che riuscisse a spiegarmi che di cancro si può guarire.
Sono passati dieci giorni da quando ho ascoltato, sentito e creduto a quelle parole, sono passati dieci giorni e sono felice di dire a te e a tuo padre Alice, che anche se avevo il terrore che la mia serenità fosse solo temporanea, io sto ancora bene, mi sento guarita e se qualcuno me lo chiede rispondo che "sto bene, anche se ho avuto il cancro."

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